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Arc Raiders: lo abbiamo provato fino all’endgame

Arc Raiders, l'extraction shooter di Embark, si è mostrato nella sua versione quasi definitiva e, nonostante un importante aspetto ancora da limare, promette bene.

PROVATO di Riccardo Lichene   —   29/04/2025
L'harvester, il nemico più formidabile di Arc Raiders
ARC Raiders
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L'ultima volta che abbiamo avuto modo di provare Arc Raiders siamo rimasti molto colpiti dal suo stile e dalla sua accessibilità. Ora Embark ha deciso che è pronta per mostrare al mondo un assaggio di quello che sarà il prodotto finito: dal 30 aprile sarà live il Tech Test 2 con tanti contenuti in più rispetto al precedente, e noi li abbiamo provati tutti, dalla rinnovata esperienza per nuovi giocatori al robottone più cattivo dello Spazioporto di Acerra.

Arc Raiders è un extraction shooter in terza persona che sfoggia tutti gli elementi più adrenalinici del genere (chi muore perde tutto ciò che ha trovato durante la partite e l'equipaggiamento con cui è entrato) senza alcune delle sue classiche frustrazioni, come la necessità di sopravvivere a un'intera run per poter andare avanti con la storia. Grazie a quest'ultimo test siamo riusciti ad avere un'idea molto più precisa di dove il gioco vuole arrivare e che tipo di esperienza vuole offrire. Arc Raiders sarà molto più incentrato sull'esplorazione, il crafting e dei combattimenti molto ben pianificati piuttosto che sull'azione adrenalinica e frenetica, punto forte del diretto rivale Marathon, l'extraction shooter di Bungie attualmente in alpha. Con l'uscita prevista entro la fine dell'anno, questo progetto potrebbe riuscire a ritagliarsi una solida nicchia di appassionati, ma ci sono ancora un paio di incognite preoccupanti.

La ricetta di Arc Raiders per un buon extraction shooter

In un genere sempre più affollato, Embark ha deciso di puntare tutto su uno stile di gioco e combattimento più lento, ma non meno pericoloso. Come ci hanno detto gli sviluppatori, Arc Raiders ha un motto che descrive molto bene il suo flusso di gioco: "Combatti, esplora, rovista, sopravvivi, prospera".

Come in ogni extraction shooter, Arc Raiders avrà sia scontri PvP sia PvE
Come in ogni extraction shooter, Arc Raiders avrà sia scontri PvP sia PvE

Ogni partita, infatti, inizia con una sezione di mappa relativamente vuota in cui affrontare uno o due Arc, le macchine che ora dominano la superficie. Poi è tempo di aprire casse, forzare porte e rovistare tra i cadaveri dei robot per ottenere risorse, munizioni, materiali e consumabili. A questo punto, a seconda di quanto è pieno l'inventario di un giocatore, si può decidere di provare a estrarre o di restare per alzare la posta.

Questa fase è ben riassunta dal verbo "sopravvivere" perché per trovare equipaggiamento migliore bisogna entrare in edifici più popolati dalle macchine ostili e che, probabilmente, contengono un'altra squadra di giocatori. È intorno a questi punti più "trafficati" che si trovano più di frequente le botole o gli ascensori per estrarre e portarsi a casa tutto ciò che si è trovato.

In questa beta c'era anche un sistema di maestria che premia le imprese dei giocatori contro le Arc
In questa beta c'era anche un sistema di maestria che premia le imprese dei giocatori contro le Arc

Non è così raro imbattersi in chi si accampa alle uscite per rubare l'equipaggiamento all'ultimo minuto, ma nei nostri test siamo quasi sempre riusciti a resistere abbastanza a lungo da darcela a gambe. Tornati a Speranza, la città sotterranea che fa da hub di gioco, si possono accettare contratti, comprare e vendere risorse con personaggi non giocanti e, soprattutto craftare.

Crafting, inventario e un galletto risoluto

L'enfasi che Arc Raiders mette sul crafting è rara per il genere. Certo, tutti gli extraction shooter hanno materiali da andare a prendere e risorse da scovare, ma questo gioco è tutto basato sullo sbloccare e migliorare una serie di stazioni della propria stanza così da avere accesso ad armi migliori, consumabili più veloci/efficaci e, in generale, a equipaggiamento più forte.

Il sistema di tracciamento delle ricette ci è piaciuto molto perché non lascia chi gioca allo sbaraglio in una grande mappa a cercare di capire dove andare a trovare le componenti che gli servono
Il sistema di tracciamento delle ricette ci è piaciuto molto perché non lascia chi gioca allo sbaraglio in una grande mappa a cercare di capire dove andare a trovare le componenti che gli servono

Il mondo di gioco, infatti, raramente fornisce le armi più potenti o gli scudi più resistenti: la ricompensa per aver abbattuto una Arc molto forte o essersi avventurati in un edificio pullulante di nemici arrabbiati sono quasi sempre dei materiali rari che servono proprio a migliorare le stazioni di crafting. Andare a caccia di giocatori potrebbe ricompensarvi con il prodotto finito, ma dovrete accettare il rischio molto maggiore di una simile impresa.

Una volta tornati in profondità, poi, sarete felici di sapere che un galletto vi si è particolarmente affezionato e che mentre eravate via ha raccolto un po' di materiali base. Questi sono indispensabili sia nelle prime fasi di gioco sia più avanti per realizzare munizioni o medikit (di cui non se ne hanno mai abbastanza).

L'inventario di gioco di Arc Raiders è in equilibrio tra buone idee e compromessi: ogni oggetto ha un peso ma occupa solo uno slot
L'inventario di gioco di Arc Raiders è in equilibrio tra buone idee e compromessi: ogni oggetto ha un peso ma occupa solo uno slot

L'inventario di gioco, poi, ha una doppia limitazione: non solo ha i consueti spazi limitati (aumentabili con uno zainetto) ma ogni oggetto ha un peso e quando si è troppo carichi non si riesce quasi più a correre. In compenso, ogni cosa, dalle molle arrugginite alle mitragliatrici pesanti, occupa un solo slot dell'inventario, cosa che dà una maggiore libertà di scelta e pianificazione in ogni partita.

Un endgame che non perdona

Arc Raiders non ci ha ancora mostrato i suoi contenuti narrativi più importanti, pensati per spiegare la storia del mondo "post-post-apocalittico" mediterraneo che gli fa da sottofondo. L'ambientazione del gioco infatti è chiaramente ispirata al sud dell'Italia, con scenari e strutture prese di sana pianta da luoghi reali in Campania, e solo esplorando le sue tre mappe principali è evidente la quantità di misteri irrisolti che sarà possibile indagare quando l'esperienza completa uscirà entro la fine dell'anno.

L'endgame di Arc Raiders è fatto di meccaniche cooperative e nemici grossi e arrabbiati
L'endgame di Arc Raiders è fatto di meccaniche cooperative e nemici grossi e arrabbiati

In compenso, abbiamo provato quello che a tutti gli effetti possiamo considerare il suo endgame, ovvero le Harvester: giganteschi granchi meccanici a guardia di un dispositivo misterioso. Questi nemici fanno da veri e propri boss e hanno meccaniche complesse per essere storditi e quindi danneggiati. Come se non bastasse, intorno a loro hanno dei miniboss (altri nemici piuttosto forti) e la minaccia di un team avversario che vuole venire a farvi la pelle è sempre presente.

Anche con attrezzatura di alto livello le Harvester sono difficilissime da abbattere, e sbagliare le meccaniche di stordimento significa ricevere moltissimi danni che richiedono ingenti risorse per essere curati. Dovendo portare l'attrezzatura migliore che si ha, poi, vuol dire rischiare il tutto per tutto: Embark riesce non solo a tenere alta l'adrenalina, ma a dare un senso alle ore di grind che sono servite ad arrivare a quel punto.

Le Harvester fanno parecchio paura da vicino, e dovrete avvicinarvi per abbatterli
Le Harvester fanno parecchio paura da vicino, e dovrete avvicinarvi per abbatterli

Il bottino per chi ha successo è abbondante e indispensabile per gli ultimi livelli del sistema di crafting, per non parlare dei punti esperienza guadagnati. L'altra grande novità di questo test, infatti, è l'albero delle abilità, un sistema di potenziamenti passivi che si sbloccano aumentando di livello e scegliendo se investire nella stamina, nella velocità di apertura delle casse o nella resistenza ai danni. Non sappiamo se questo, come l'inventario o la progressione delle stazioni di crafting, verrà resettato di stagione in stagione o se c'è qualcosa di permanente.

Un attrito fastidioso

Il problema principale che speravamo Embark avrebbe risolto già per questo test tecnico è la quantità di attrito che c'è tra ciò che il giocatore vuole fare e ciò che il gioco registra. Non è una questione di input lag, perché non c'è un ritardo tra il comando inserito e la partenza dell'animazione, è che le animazioni sono lente a partire e lente a concludersi. La corsa inizia quasi mezzo secondo dopo aver premuto il pulsante, stessa cosa per la ricarica, per non parlare dell'uscita dai menu in fase di raccolta risorse.

Passa sempre un po' troppo tempo tra quando si preme un tasto e quando poi, effettivamente, l'azione richiesta viene portata a termine, e non è un problema di input lag
Passa sempre un po' troppo tempo tra quando si preme un tasto e quando poi, effettivamente, l'azione richiesta viene portata a termine, e non è un problema di input lag

In un gioco dove un team avversario potrebbe essere sempre in agguato con un'imboscata, sarebbe gradevole poter reagire in modo rapido; invece, è come se ci fosse una sorta di freno inserito dagli sviluppatori per rallentare il passo di gioco. La maggior parte delle armi, anche di alto livello, purtroppo, non sono particolarmente divertenti da usare e continuano, come nei test precedenti, a risultare imprecise.

Ci aspetteremmo, con modifiche, potenziamenti di crafting e tanto investimento di risorse, che un'arma di rarità elevata si comporti in modo decisamente migliore rispetto alla sua forma base. Questa cosa, purtroppo, non succede, con il risultato che Arc Raiders è uno sparatutto in cui sparare non è proprio il massimo. Se Embark dovesse scegliere un aspetto su cui investire da qui all'uscita, ci auguriamo che sia proprio nel comportamento e nell'evoluzione delle armi.

I cosmetici dei battle pass di Arc Raiders sono interessanti ma non appaiono così speciali da giustificare l'acquisto e il grind della valuta richiesta
I cosmetici dei battle pass di Arc Raiders sono interessanti ma non appaiono così speciali da giustificare l'acquisto e il grind della valuta richiesta

Abbiamo dato anche un rapido sguardo al sistema di battle pass: ogni stagione dovrebbe averne tre, da cinque euro l'uno, che funzionano esattamente come quello di Helldivers. Facendo delle sfide si sblocca una valuta specifica con cui riscattare le ricompense. I cosmetici così ottenuti, però, risultano un po' poveri e gli oggetti che rendono davvero unico un personaggio sono sempre bloccati in fondo al pass.

Nel complesso, il nostro tempo insieme ad Arc Raiders è stato piacevole, perché l'atmosfera creata dai suoi autori funziona molto bene, la progressione è soddisfacente, i sistemi di gioco si incastrano bene tra loro e non si ha quasi mai la sensazione di essere bloccati. La frustrazione resta lontana, l'endgame ha un senso e il mondo di gioco è pieno di carisma e stile. L'unico problema rilevante che abbiamo riscontrato oltre all'attrito tra input del giocatore e azione a schermo, è il feeling delle armi che, anche quando potenziate, non diventano mai davvero divertenti da usare. C'è tempo per sistemare anche questo ed Embark ha dimostrato con The Finals di saperlo fare. Ora non resta che aspettare con ansia il prodotto finito.

CERTEZZE

  • Progressione ben strutturata
  • Mondo di gioco con carisma da vendere
  • Endgame solido

DUBBI

  • Animazioni troppo lunghe nei momenti frenetici
  • Le armi non danno particolare soddisfazione nello sparo