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Netflix e videogiochi: un rapporto sempre più stretto

Il rapporto tra Netflix e il settore dei videogiochi si sta facendo più sfaccettato grazie ad adattamenti, acquisizioni e progetti in esclusiva.

Netflix e videogiochi: un rapporto sempre più stretto
SPECIALE di Riccardo Lichene   —   07/01/2023

Tra tutte le piattaforme di streaming video, Netflix è senza dubbio quella che più di tutte ha mostrato interesse verso il settore dei videogiochi, non solo ospitando e producendo numerosi adattamenti live action e animati, ma anche offrendo un catalogo di giochi mobile ai suoi abbonati. Giochi che sono passati dall'essere semplici app di Poker e tie-in fatti al risparmio ad alcune delle produzioni più interessanti degli ultimi anni. Merito sia di un lavoro editoriale attento fatto da Netflix, sia di acquisizioni di interi studi di sviluppo e la creazione di un team interno per la creazione di videogiochi: tutte mosse che hanno trasformato il colosso dello streaming in un attore dell'industria dei videogiochi a tutti gli effetti.

Eppure, se produzioni come Arcane e Cyberpunk: Edgerunners rappresentano il meglio del connubio tra Netflix e videogiochi, non sono mancati gli scivoloni. I videogiocatori appassionati sanno essere un pubblico difficile da accontentare (Resident Evil, stiamo parlando di te) e a volte l'ansia di piacere a tutti ha trasformato delle produzioni con tantissimo potenziale in dei disastri di banalità e stereotipi. Con licenze del calibro di Bioshock e Assassin's Creed tra le mani gli occhi, e gli abbonamenti, di migliaia di fan sono puntati sui prossimi passi di Netflix e della sua scommessa videoludica. Ripercorriamo quindi quelle che sono le tappe di questo rapporto tra Netflix e i videogiochi, menzionando alcuni dei successi e dei fallimenti e dando uno sguardo a quello che ci aspetterà nei prossimi mesi.

Un inizio burrascoso

La serie Netflix di The Witcher è basata sui libri, ma ha avuto una forte sinergia con i videogiochi di CD Projekt RED, avvicinando i fan del gioco e facendo conoscere il personaggio di Geralt anche a un pubblico nuovo
La serie Netflix di The Witcher è basata sui libri, ma ha avuto una forte sinergia con i videogiochi di CD Projekt RED, avvicinando i fan del gioco e facendo conoscere il personaggio di Geralt anche a un pubblico nuovo

Ricordate il trauma dell'adattamento live action di Death Note quando Netflix scoprì l'esistenza del (lucroso) mercato degli anime? Quando il colosso dello streaming ha annunciato di avere in cantiere numerosi film e serie TV basate sui videogiochi, a molti appassionati è gelato il sangue nelle vene. Fortunatamente gli sceneggiatori e i team di produzione a cui Netflix si è affidata hanno spesso saputo restituire ottimi prodotti, anche quando si prendono delle libertà rispetto al materiale originale. L'esempio più evidente del circolo virtuoso che si può venire a creare quando uno studio di sviluppo affida le sue proprietà intellettuali a un gigante dello streaming è quello di CD Projekt Red.

Sia la serie di The Witcher (il cui materiale originale sono i libri di Andrzej Sapkowski, riesplosi in popolarità dopo l'uscita dei giochi) sia l'anime Cyberpunk: Edgerunners, non solo hanno riscosso un successo planetario una volta arrivati su Netflix, ma hanno convertito numerosi spettatori in videogiocatori. Nelle settimane appena successive all'uscita di Edgerunners, infatti, il numero di giocatori simultanei di Cyberpunk 2077 su Steam è raddoppiato portando per un po' un titolo vecchio di quasi due anni a superare persino Elden Ring. Ha contribuito il fatto che, proprio nello stesso periodo, CD Projekt abbia messo il gioco in sconto e pubblicato un grosso aggiornamento. La ciliegina sulla torta di questa storia d'amore, poi, è stata la decisione degli sviluppatori di aggiungere al gioco alcuni cosmetici e armi presi direttamente dall'anime. The Witcher 3 ha vissuto un momento simile con un picco di giocatori contemporanei su Steam (101.133) che grazie alla serie su Netflix ha superato persino quelli ottenuti al lancio dal capolavoro di CD Projekt.

Top, flop e i progetti futuri

Arcane è stata incoronata Miglior Adattamento agli ultimi The Game Awards, battendo altri due prodotti Netflix: Cyberpunk Edgerunners e The Cuphead Show
Arcane è stata incoronata Miglior Adattamento agli ultimi The Game Awards, battendo altri due prodotti Netflix: Cyberpunk Edgerunners e The Cuphead Show

Nella lista degli show di Netflix che hanno portato con successo sul piccolo schermo un universo videoludico non possiamo non includere Arcane, la serie animata di League of Legends. I nove episodi che compongono la prima stagione (con una seconda già approvata e in produzione) sono stati un successo straordinario, al punto che hanno fatto guadagnare allo show il premio di Miglior Adattamento ai The Game Awards 2022. C'è poi The Cuphead Show, il cartone animato dedicato al run-and-gun sviluppato da Studio MDHR, e DOTA: Dragon's Blood, un anime ispirato al MOBA di Valve che ha riscosso abbastanza successo da venire rinnovato per una seconda stagione. Nel fortunato binomio videogiochi/animazione rientrano anche la serie animata di Castlevania e quella dedicata a Tekken, entrambe molto apprezzate dai fan.

Come con i suoi tentativi nel mondo degli anime (vedi Death Note e Cowboy Bebop), è nei suoi adattamenti live action che Netflix manca più spesso il bersaglio. Parliamo di Resident Evil: la serie composta da otto episodi che mescola male due linee temporali, risultando confusionaria e grottesca. Un risultato che stupisce visto il successo della saga cinematografica con protagonista Milla Jóvović. Visti gli accordi firmati e le proprietà intellettuali acquisite c'è da sperare in un'inversione di rotta positiva per i live action che Netflix ha in cantiere: una serie su Assassin's Creed, una su Horizon Zero Dawn, un film su Gears of War e uno su Bioshock, insomma dei franchise in cui la narrativa e la costruzione del mondo sono molto importanti. Dal dipartimento animazione, invece, sono in arrivo una serie basata su Tomb Raider, una su Splinter Cell e una su Far Cry, con quest'ultima che dovrebbe ripescare anche elementi dello spinoff Blood Dragon.

Bandersnatch è un episodio della serie Black Mirror che incorpora meccaniche tipiche dei videogiochi narrativi a bivi
Bandersnatch è un episodio della serie Black Mirror che incorpora meccaniche tipiche dei videogiochi narrativi a bivi

I videogiochi, poi, hanno ispirato anche un altro prodotto ora disponibile su Netflix: gli show interattivi, ovvero quelle produzioni non lineari in cui è possibile influenzare lo scorrere della storia attraverso delle scelte da fare in alcuni momenti. Quando è uscito, lo speciale di Black Mirror Bandersnatch (incentrato sulla creazione di un videogioco), ha rapito la curiosità di molti ma non sembra che l'accoglienza abbia portato a investire su progetti altrettanto articolati e complessi. Ora le avventure interattive disponibili su Netflix non sono tante e, a parte qualche quiz, si concentrano sull'animazione per bambini con una curiosa eccezione: la Scuola di Sopravvivenza di Bear Grills. Affrontate questi film interattivi a vostro rischio e pericolo.

Netflix e i giochi casual

Uno dei primi titoli casual ad approdare su Netflix è stato Shooting Hoops in cui bisognava mandare una palla a canestro aiutandosi con un fucile
Uno dei primi titoli casual ad approdare su Netflix è stato Shooting Hoops in cui bisognava mandare una palla a canestro aiutandosi con un fucile

Quando Netflix ha annunciato la sua volontà di includere dei videogiochi nei suoi abbonamenti, tutti hanno pensato che il modo più logico per farli arrivare sui dispositivi degli utenti sarebbe stato il cloud gaming. Invece il colosso dello streaming ha deciso di distribuire i suoi videogiochi facendoli scaricare direttamente dall'App Store e dal Play Store, al momento concentrando la sua strategia unicamente sui giochi per iOS e Android.

Sul fronte dei giochi casual ci sono avventure in abbondanza per distrarsi durante un viaggio in metro: dal dating sim di Too hot to handle, al gioco di cucina di Spongebob passando per un citybuilder medievale (Twonsmen: A kingdom rebuilt) e il classico solitario. C'è un gioco in cui collezionare creature, Dragon Up, oltre al platformer musicale Hextech Mayhem. Non mancano le esperienze per distrarsi, tutte rigorosamente senza pubblicità o acquisti in app, ma dove Netflix ha fatto dei veri passi avanti è nel mettere a disposizione del suo pubblico esperienze videoludiche di grande qualità.

Gaming d’autore incluso con Netflix

Netflix ha acquisito lo studio che ha sviluppato Oxenfree, Night School Studio, nel 2021
Netflix ha acquisito lo studio che ha sviluppato Oxenfree, Night School Studio, nel 2021

La community dei videogiocatori ha capito che Netflix stava facendo sul serio in fatto di videogiochi quando è arrivata la notizia che il servizio di streaming avrebbe acquisito Night School Studio, gli sviluppatori di Oxenfree. Questo mistery horror del 2016 è diventato ben presto uno dei titoli di punta del servizio grazie alla sua narrazione profonda e ben sviluppata. L'acquisizione, poi, ha anche spianato la strada al sequel, Oxenfree II: Lost Signals, previsto nel corso di quest'anno anche su PC e console. Su Netflix sono inoltre arrivati altri grandi esperienze degli anni passati come Kentucky Route Zero, 12 Minutes, Spiritfarer e Into the Breach, tutti giochi che hanno convinto critica e pubblico e che si sposano anche particolarmente bene all'interfaccia touch di smartphone e tablet.

Sono degni di nota, poi, Before Your Eyes, un gioco in cui la progressione della storia è controllata dallo sbattere delle palpebre e Immortality, l'ultima opera dell'autore di Her Story: Sam Barlow. Quest'ultimo, su Netflix, ci sta a pennello: nel gioco bisogna guardare, riguardare e analizzare inquadratura per inquadratura tre film fittizi per scoprire le ragioni della scomparsa dell'attrice Marissa Marcel. Realizzato con attori reali, Immortality sfida il concetto del videogioco narrativo tradizionale e il suo arrivo su Netflix a pochissimi mesi dal debutto è una prova tangibile che il colosso dello streaming intende fare sul serio. E continuerà a fare sul serio nel prossimo futuro, visto che all'orizzonte sono previste anche delle esclusive che verranno realizzate in collaborazione con Ubisoft. Gli abbonati a Netflix, infatti, potranno giocare a un nuovo titolo della serie Valiant Hearts: Coming Home, a un nuovo Mighty Quest e persino a un titolo nell'universo di Assassin's Creed. Sarà interessante vedere anche quali saranno i primi progetti del team di sviluppo di Netflix a Helsinki, e se i suoi prossimi giochi continueranno ad arrivare solo su mobile o se approderanno anche su altre piattaforme. Intanto una cosa è certa: aumentare e differenziare l'offerta è fondamentale per mantenere vivo l'interesse degli utenti, e in un periodo in cui Netflix perde abbonamenti e quote di mercato, i videogiochi potrebbero rivelarsi un ottimo (e inaspettato) alleato.