La GamesCom 2018 si è aperta con il botto: Nvidia ha presentato al mondo la nuova generazione di schede grafiche basate sull'architettura Turing, una triplice offerta che porta il nome di Nvidia GeForce RTX 2080Ti, RTX 2080 ed RTX 2070. I prezzi partono da 649 euro per la RTX 2070 e arrivano fino a 1279 euro per la RTX 2080Ti, passando per gli 869 euro della RTX 2080. La casa americana ha quindi scelto di portare da subito sul mercato, fin dal giorno dell'uscita previsto per il prossimo 20 settembre, tutto il pacchetto di schede top di gamma della nuova linea. Una serie che da una parte ancora non ha svelato al mondo il suo pieno potenziale, mancando benchmark legati all'utilizzo comune, ma dall'altra ha spinto moltissimo su alcune nuove caratteristiche che, mescolando hardware e software, intendono far fare un importante salto in avanti grafico al mondo videoludico. Su tutte il Ray Tracing.
Le schede Nvidia GeForce RTX 2080 Ti, RTX 2080 e RTX 2070
Partiamo dal top di gamma: la GeForce RTX 2080Ti offre 4352 Cuda Core, 11 GB della nuova GDDR 6 e il bus di memoria a 352 bit. Il modello più basso, la RTX 2080, monta invece 2944 Cuda Core, 8 GB di memoria GDDR 6 e bus a 256 bit. Valori simili questi ultimi due per la RTX 2070, che però si ferma a 2304 Cuda Core. Unendo queste specifiche ai prezzi sopra citati, non è facilissimo farsi un'idea di cosa Nvidia stia offrendo con questo update della propria tecnologia, perché la prima cosa che si nota è che effettivamente le cifre per portarsele a casa sono aumentate rispetto ai day one del passato, anche della precedente generazione. La variabile da tenere in considerazione è soprattutto quella legata all'aggiunta degli RT Cores, che permettono il calcolo in tempo reale su oggetti e ambienti di illuminazione globale, rifrazioni, riflessi e ombre.
Accanto all'hardware montato all'interno delle nuove schede, il CEO di Nvidua Jason Huang ha spiegato che ci sono altri tasselli da tenere in considerazione: i Tensor Core e il lavoro fatto dall'azienda sul deep learning e sull'intelligenza artificiale hanno permesso di sviluppare software capaci, ad esempio, di completare l'immagine dei pixel mancanti quando la potenza di calcolo da sola non può bastare.
Nei prossimi giorni entreremo nel dettaglio di queste novità e mano a mano avremo modo di approfondirle, quello che però interessa sapere agli utenti sono un paio di nozioni di base. La prima è che ancora stiamo aspettando di capire davvero fino in fondo quanto è importante il salto in avanti generazionale a livello di pura potenza di calcolo, quanto insomma lo stesso titolo, nelle stesse condizioni venga eseguito più rapidamente dalle RTX rispetto alle GTX 10XX della stessa fascia. L'altro fattore importante è quanto il Ray Tracing e tutto il lavoro fatto sull'illuminazione andrà davvero a modificare l'esperienza di gioco. Nel corso della presentazione abbiamo osservato demo dedicate a Shadow of the Tomb Raider, Metro Exodus e Battlefield V: in tutti e tre i casi, i giochi traevano benefici evidenti dal lavoro fatto sulle luci, mettendo in scena ambienti più credibili e un colpo d'occhio nettamente più realistico.
In realtà però a lasciare davvero ben sperare è il lavoro che Nvidia sta facendo a braccetto con Epic Games, quindi con il suo Unreal Engine: il supporto di un motore così popolare vorrà dire la possibilità di implementare le novità presentate per molti studi di sviluppo, piccoli e grandi, quindi una rapida adozione delle nuove caratteristiche. In questo specifico ambito, quello del calcolo del Ray Tracing, è stato spiegato che l'architettura Turing sarà circa 25 volte più rapida rispetto a Pascal; un prima e un dopo evidente insomma. Noi a margine della presentazione abbiamo potuto mettere le mani su Tomb Raider, Battlefield, Metro e Resident Evil 2, e nei prossimi giorni vi aggiorneremo con le nostre impressioni, ma per il momento possiamo dirci soddisfatti della panoramica generale che Nvidia ci ha regalato.
Il focus specifico in fase di presentazione è stato su una caratteristica, è vero, ma è un elemento fondamentale per fare un balzo in avanti in termini di impatto grafico. La prossima generazione di console è ancora piuttosto distante e quello offerto dalle Geforce RTX 20XX è un assaggio di ciò che ci aspetta. Non sarà per tutti, sia a livello economico che di necessità/interesse, ma ogni qual volta si fa un progresso tecnico qualcuno deve pur partire ad innovare. Torneremo a parlarne durante il corso della GamesCom 2018.