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PES, cinque capitoli che hanno segnato la storia del franchise

Da Goal Storm a eFootball PES 21, quali sono stati i capitoli più rappresentativi della serie Pro Evolution Soccer?

SPECIALE di Massimo Reina   —   24/10/2020

Lo scorso luglio Pro Evolution Soccer ha compiuto 25 anni di onorata carriera. Tra alti e bassi, cadute rovinose e sofferte rinascite, la serie ci ha accompagnato per tanto tempo nei freddi inverni e nelle caldi estati, e siamo certi che continuerà a farlo ancora per molto. A maggior ragione ora che è tornato da qualche anno ai livelli che gli competono, e a essere sempre più parte integrante del movimento eSports. È proprio di questi giorni, per esempio, la notizia che l'UEFA ha scelto eFootball PES 21 come gioco ufficiale di UEFA eEURO 2021, la competizione eSport che si svolgerà a partire dall'inizio del 2021 e culminerà con una finale a Londra la prossima estate.

Per rendere omaggio a questa importante serie calcistica abbiamo pensato di selezionare cinque tra i capitoli di PES che, in un senso o nell'altro, hanno segnato un'epoca o caratterizzato un particolare momento della serie, rivoluzionandone taluni aspetti. E lo abbiamo fatto con molta difficoltà, considerato che sono parecchi i giochi che hanno contribuito alla sua crescita, come sempre senza nessuna pretesa di rappresentare con questa lista "la verità assoluta".

Goal Storm (World Soccer: Winning Eleven – 1995)

Il primo gioco che abbiamo scelto è ovviamente il papà della serie, Goal Storm. Realizzato da Konami Computer Entertainment Tokyo sulla neonata console a 32-bit di Sony, PlayStation con una grafica interamente poligonale 3D, è la versione internazionale di J.League Jikkyou Winning Eleven, con le nazionali al posto delle squadre di club del campionato di club giapponese. Il titolo, che tra l'altro è importante anche perché segna l'esordio del grande Jon Kabira come "voce narrante" dei match, è la "base" da cui per certi versi prenderà pian piano forma il concept dei futuri Pro Evolution Soccer. Con questo titolo, infatti, KCET inizia a distaccarsi dallo stile delle produzioni targate KCEO, l'altro team interno di Konami, autore dello splendido International Superstar Soccer Deluxe su SuperNes, che si occupava di sviluppare giochi di calcio in parallelo su Nintendo 64: il gruppo di Tokyo punterà sempre più su un gameplay votato a un certo realismo, mentre quello di Osaka opterà per uno stile inizialmente misto, capace di coniugare aspetti simulativi ed elementi arcade, prima di orientarsi poi totalmente su quest'ultimo.

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International Superstar Soccer Pro Evolution (Winning Eleven 4 - 1999)

Conosciuto soprattutto con l'acronimo di ISS Pro Evolution, International Superstar Soccer Pro Evolution è un gioco importantissimo per la saga, perché fa registrare due momenti chiave: il debutto di Shingo "Seabass" Takatsuka nella serie come director, ovverosia colui che darà un'impronta definitiva e indelebile all'intero franchise, diventando l'equivalente di Kazunori Yamauchi per la serie Gran Turismo, cioè il suo "deus ex machina", e quello di una modalità che diventerà storica all'interno del brand, ovverosia la Master League. In questa amatissima modalità si può disputare un campionato a sedici squadre (senza licenza, ma chiaramente ispirate a compagini vere come Juventus, Milan e Barcellona), dove l'utente gestisce un club composto inizialmente da calciatori di fantasia di medio-basso livello, dei veri e propri miti per gli appassionati, come Espimas, Minanda e soprattutto il mitico Castolo, per poi acquisirne di nuovi e "veri" (anche se con i nomi storpiati per problemi di licenza) con la valuta guadagnata dalle vittorie.

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World Soccer Winning Eleven 2000 U23 Olympic (ISS Pro Evolution 2 – 2000)

Il terzo titolo della nostra lista è la versione giapponese di ISS Pro Evolution 2 (International Superstar Soccer Pro Evolution 2), sempre sulla prima PlayStation. Il perché della nostra scelta è semplice: è quella che include le nazionali Under 23 impegnate all'epoca alle Olimpiadi di Sydney. Per il resto World Soccer Winning Eleven 2000 U23 Olympic rappresenta il sunto finale di anni di sviluppo sulla "scatoletta grigia" di Sony: il motore grafico e fisico del gioco vengono spremuti al massimo, così da partorire calciatori sempre più definiti, "reali", con movimenti, pesi e altezze diverse, e la giocabilità raggiunge vette davvero incredibili per l'epoca, al punto che la BBC definì l'opera "il miglior gioco di calcio che il mondo abbia mai visto". Le azioni si sviluppano in maniera articolata e mai monotona, il controllo che si percepisce sui giocatori attraverso il joypad è totale, e l'atmosfera che si respira è quella di una vera partita, con cori da stadio e la telecronaca di un Jon Kabira più in forma che mai. Inoltre è un capitolo che vede cambiare ancora la Master League, che include 24 squadre al posto delle 16 del passato, e propone i primi nomi reali per molti calciatori, frutto di un accordo con la FIFPRO.

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Pro Evolution Soccer 6 (Winning Eleven 10 - 2006)

Nel 2001 la serie emigra su PlayStation 2 e in occidente cambia definitivamente nome in Pro Evolution Soccer, quasi a voler rimarcare ulteriormente il distacco dalle produzioni KCEO. Anno dopo anno il franchise cresce, arrivando anche su Nintendo GameCube (solo in Giappone), su PC Windows e Xbox, e acquisendo sempre più licenze ufficiali, fino ad arrivare a Pro Evolution Soccer 6, forse il migliore della serie in quel periodo, che tra le tante cose aggiunge le punizioni rapide e migliora la fisicità di atleti e contrasti. L'obiettivo di "Seabass" Takatsuka e del suo team di ricreare fedelmente, titolo dopo titolo, il gioco del calcio in un videogame sembra raggiunto anche in "questa" generazione: si nota un comportamento più credibile nella difesa della palla, nelle scivolate e nei corpo a corpo. La difficoltà a mettere giù una palla alta, l'inerzia causata da un cambio di direzione improvvisa, la necessità di premere il pulsante al momento giusto per incornare di testa o l'inciampare sulla sfera a causa di un movimento errato sono tutti elementi che ci sono e che danno più credibilità al gioco. Il titolo, insomma, setta nuovi standard per il genere, grazie anche all'attenzione che il team di sviluppo riserva ai feedback dei suoi numerosi fan.

PES, cinque capitoli che hanno segnato la storia del franchise

eFootball PES 20 (eFootball Winning Eleven 2020 – 2019)

Da PES 2008, titolo d'esordio sulle nuove piattaforme dell'epoca, ovverosia PlayStation 3 e Xbox 360, a PES 2014, le cose non vanno molto bene. Mentre il rivale FIFA guadagna terreno e non sbaglia più un colpo, la serie di Konami sembra arrancare. Fra tentativi di svolte arcade e repentini cambi di rotta, la software house giapponese partorisce una serie di giochi non sempre all'altezza della fama della saga. Con l'avvento invece di PlayStation 4 e Xbox One, le cose migliorano e qui abbiamo fino all'ultimo fatiato a scegliere il titolo più "rappresentativo": se PES 2014 segna infatti una svolta importante per la rinascita del brand col cambio di motore in favore di una versione adattata del FOX Engine di Hideo Kojima, PES 2017 restituisce all'utenza un gioco nuovamente all'altezza della sua fama in termini di gameplay. Ma è con eFootball PES 20 che Konami riesce probabilmente a chiudere il cerchio: perché a dispetto di alcune mancanze a livello di licenze, realizza comunque un prodotto caratterizzato da una giocabilità eccellente, in tal senso la migliore di questa generazione, superiore perfino alla concorrenza pure nella grafica. Un'ottima base, davvero, dalla quale ripartire e sulla quale costruire le fortune future della serie, e motivo ulteriore per il quale alla fine abbiamo scelto lui. E con questo gioco chiudiamo la nostra lista, che vi abbiamo presentato in ordine cronologico. Ora diteci la vostra, quali titoli ritenete abbiano segnato la storia del franchise più di altri?