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PlayStation Mobile: quando Sony si è data al mobile e ha fallito

Tra i (pochi!) fallimenti storici di PlayStation c'è sicuramente il progetto di creare una piattaforma mobile pensata per i giochi indipendenti: ecco come è andata.

PlayStation Mobile: quando Sony si è data al mobile e ha fallito
SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   17/07/2023

PlayStation Mobile: qualcuno se la ricorda? Sono passati ormai più di dieci anni da quando Sony ha annunciato in pompa magna la sua nuova piattaforma, nel corso della Gamescom 2012, pensando in questo modo di portare su PlayStation Vita e su di una selezione di dispositivi Android certificati un ampio catalogo di giochi indipendenti.

Lanciato un paio di mesi dopo, il progetto ha avuto una vita decisamente breve: neanche tre anni fra partenza e chiusura ufficiale, sebbene di fatto quest'ultima sia avvenuta molto tempo prima, nel 2014, quando la casa giapponese ha comunicato mestamente di aver posto fine al supporto per i terminali Android, condannando di fatto PlayStation Mobile all'oblio.

Fra premesse e promesse

PlayStation Mobile
PlayStation Mobile

Il mercato mobile è cambiato parecchio nel corso del tempo, ma già dieci anni fa il suo potenziale era ben chiaro: parliamo dell'epoca d'oro di Angry Birds, che aveva già totalizzato quasi due miliardi di download, delle prime conversioni da PC e console, ma anche del fenomeno Plague Inc., lo strategico di Ndemic Creations che come sappiamo sarebbe tornato di gran moda nel pieno della pandemia.

In una situazione del genere, già ampiamente consolidata e tutt'altro che nascente, il tentativo di Sony appariva senz'altro ambizioso: dar vita a uno spazio indipendente, per molti versi esclusivo, puntando anche sulla popolarità del brand PlayStation e dei suoi giochi di punta, che nelle intenzioni dell'azienda sarebbero stati magari protagonisti di trasposizioni di qualità.

Come accennato in apertura, tutto è cominciato durante la Gamescom 2012, quando Sony ha presentato PlayStation Mobile, uno store per dispositivi certificati PlayStation che sarebbe stato disponibile già dopo qualche mese; per la precisione dal 3 ottobre dello stesso anno, quando la piattaforma è stata lanciata su PS Vita e una limitata selezione di terminali Android.

L'obiettivo dichiarato dalla casa giapponese era quello di creare un ecosistema tramite cui sviluppatori indipendenti potessero vendere i propri giochi e le proprie applicazioni, impiegando un approccio cross-buy fra i vari dispositivi compatibili e puntando alla maggiore accessibilità possibile per fare in modo che il catalogo di PlayStation Mobile crescesse rapidamente.

E invece...

PlayStation Mobile
PlayStation Mobile

Pur potendo contare su di una sezione dedicata e in bella vista sul PS Store di PlayStation Vita, con la possibilità di scorrere i prodotti suddividendoli per categoria o genere, il catalogo iniziale di PlayStation Mobile era composto da appena ventuno giochi, tutti fondamentalmente sconosciuti a parte il classico Super Crate Box.

I prezzi dei titoli erano senz'altro accessibili, ruotando generalmente attorno ai 3-4 euro ma partendo dagli appena 49 centesimi di Fuel Tiracas e raggiungendo al massimo i 7,49€ richiesti dal profetico Incurvio. Il problema era la scarsissima popolarità del catalogo, messo insieme senza particolare impegno nella speranza di stuzzicare la curiosità degli utenti e degli sviluppatori stessi, magari quelli più talentuosi e conosciuti.

PlayStation Mobile, il catalogo dei giochi
PlayStation Mobile, il catalogo dei giochi

Complice la base d'utenza non proprio ampissima di PlayStation Vita e un catalogo di dispositivi certificati che stentava a crescere, tuttavia, le cose non sono mai andate come la casa giapponese sperava; e così nel corso del 2013 sono arrivate le immancabili promozioni, nel tentativo di recuperare da un esordio tutt'altro che brillante: prima i giochi gratuiti, poi la pubblicazione a costo zero per gli autori.

Purtroppo gli sforzi di tenere in vita la piattaforma non sono bastati e appena due mesi dopo l'importante annuncio della versione ufficiale di Unity per PlayStation Mobile avvenuto nel giugno del 2014, che avrebbe potuto cambiare davvero le cose sul piano dell'accessibilità per i team di sviluppo, Sony ha deciso di eliminare il supporto per i dispositivi Android, decretando di fatto la fine del progetto fino alla chiusura ufficiale nel 2015.

Cos'è andato storto?

PlayStation Mobile
PlayStation Mobile

Sono senz'altro diversi i fattori che hanno contribuito al fallimento di PlayStation Mobile, ma i principali risiedono probabilmente nel fatto di aver tentato di lanciare una piattaforma di questo tipo utilizzando come base un numero molto limitato di dispositivi, senza nomi di grande richiamo per quanto concerne il catalogo e in un periodo storico in cui App Store e Google Play avevano già monopolizzato il gaming portatile.

A ben vedere i terminali iOS e Android, insieme allo standard ormai consolidato dei giochi free-to-play, sono stati il motivo per cui PlayStation Vita non ha superato i sedici milioni di unità vendute e Sony ha abbandonato il mercato degli delle console portatili. In uno scenario del genere che possibilità avrebbe potuto avere un ecosistema cross-platform così limitato nei numeri e nelle ambizioni?

Un rapporto complicato

PlayStation Mobile su PS Vita
PlayStation Mobile su PS Vita

Abbiamo accennato in apertura alla possibilità che Sony potesse utilizzare PlayStation Mobile anche per sfruttare finalmente la straordinaria popolarità delle sue proprietà intellettuali in ambito mobile, ma non si è mai arrivati a quel punto. Ci sono stati degli annunci, certo, ma di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia e non sono stati fatti grandi progressi, anzi.

Ad oggi le applicazioni ufficiali PlayStation per iOS e Android includono unicamente alcune app di supporto ai giochi ufficiali, le interfacce per le esperienze PlayLink e un paio di tentativi tutt'altro che riusciti nel campo degli endless runner, vale a dire Ratchet & Clank: Before the Nexus e Run Sackboy! Run!, entrambe produzioni mediocri che non hanno probabilmente conquistato moltissimi utenti.

PlayStation Mobile
PlayStation Mobile

Di recente un ulteriore esperimento è stato fatto con Ultimate Sackboy, anch'esso un endless runner ma con scorrimento in profondità, alla Subway Surfers, e le cose sono andate decisamente meglio; tuttavia siamo ancora molto distanti dal potenziale che le esclusive PlayStation di certo possiedono e che potrebbe essere tradotto in esperienze mobile di grande qualità.

Fallito il progetto di lanciare una piattaforma indipendente, che possa in qualche modo sfidare l'attuale duopolio di Apple e Google, riuscirà Sony a ritagliarsi un proprio spazio in ambito mobile? Magari l'unica maniera per riuscirci potrebbe essere fare come Microsoft, ovvero attraverso l'acquisizione di una realtà importante e consolidata. King, del resto, non è l'unica là fuori.