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Pokémon, i cinque migliori spin-off

Quali sono i migliori titoli dedicati a Pikachu e compagni che non appartengono alla serie principale?

SPECIALE di Christian Colli   —   21/11/2018

Pokémon: Let's Go, Pikachu! e Pokémon: Let's Go, Eevee! sono finalmente arrivati e la nostra recensione dovrebbe avervi tranquillizzato sulla qualità di questo capitolo di transizione: GameFreak sta già sviluppando un altro Pokémon tradizionale, che uscirà nel 2019, e i due Let's Go sono serviti a prendere tempo e a fare avvicinare a Switch e al franchise anche tutti quei giocatori che hanno conosciuto i mostriciattoli Nintendo solo con Pokémon GO, l'app per smartphone che ha fatto impazzire il mondo poco tempo fa. Molti fan prima dell'uscita temevano che questo esperimento sarebbe stato poco curato e superficiale, visto che non tutti gli spin-off di Pokémon hanno brillato per qualità nella lunga storia della serie. Ce ne sono stati alcuni, tuttavia, che ci hanno veramente sorpreso e divertito: in questo speciale li ricorderemo per chi magari non c'è stato e vuole recuperarli.

Pokémon GO

Fermo restando che la nostra classifica è in ordine assolutamente sparso, non potevamo non cominciarla con l'app sviluppata da Niantic, un titolo mobile uscito un paio di anni fa ma ancora giocatissimo, che ha fatto molto discutere anche chi coi videogiochi non c'entrava proprio nulla, magari perché stava guidando per i cavoli suoi quando ha investito un cretino che attraversava la strada con gli occhi incollati al cellulare mentre cercava i pokémon. È successo per davvero...e più di una volta. Il gioco, infatti, sfrutta la realtà aumentata per visualizzare i pokémon nell'ambiente circostante: a quel punto il giocatore può scagliare una Poké Ball usando il touch screen per catturare il mostriciattolo e aggiungerlo alla sua collezione. Nella pratica, all'uscita Pokémon GO era un titolo estremamente arido di meccaniche, ma aveva dalla sua una serie di feature sociali e turistiche che spingevano i giocatori a esplorare la città, a incontrarsi e a fare nuove amicizie. Sotto questo aspetto, Pokémon GO ha davvero riscosso un successo enorme, attirando l'attenzione di chi i Pokémon neppure li conosceva.

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Pokkén Tournament

C'è una cosa che accomuna tutti i pokémon: la lotta. Cioè, non il tipo Lotta, ma proprio la lotta, il combattimento. Tutti i pokémon combattono, in fondo è quello che potremmo considerare l'attività preponderante nel gioco. Ecco perché è strano che ci siano voluti anni a concepire un picchiaduro incentrato sui pokémon, specialmente dopo che alcuni di essi avevano già rappresentato il franchise in Super Smash Bros. Alla fine Nintendo ha incaricato Bandai Namco di sviluppare un picchiaduro in cui si controllano direttamente i pokémon usando il template di Tekken, tant'è che alcuni mostri usano proprio le tecniche di lottatori famosi come i Mishima. Pokkén Tournament è uscito prima in sala giochi, poi su Wii U e infine su Switch, guadagnando nel tempo nuovi personaggi e modalità. Si tratta di un picchiaduro accessibile ma sufficientemente tecnico, incentrato su una peculiare dualità: in determinate condizioni, infatti, il gioco passa dall'impostazione orizzontale allo scontro in tre dimensioni, cambiando quasi completamente attacchi e combo.

Pokémon, i cinque migliori spin-off

Pokémon Snap

Sulla carta, Pokémon Snap potrebbe sembrare lo spin-off più cretino mai concepito, ma in realtà il titolo firmato Pax Softnica e HAL Laboratory (sì, gli stessi di Kirby) aveva un fascino incredibile e oggi meriterebbe di essere proprio rivisitato e riproposto su una console come Switch. Il gioco, che risale al 1999 ed è uscito originariamente per Nintendo 64, ci cala nei panni di un giovane fotografo incaricato di immortalare i pokémon nei suoi scatti per studiare il loro habitat naturale. Questa strampalata missione, a livello di gameplay, si traduceva in una serie di stage "su rotaie", in cui si attraversavano gli ambienti a tema e si fotografavano i vari pokémon. Alla fine di ogni stage, le foto venivano valutate e premiate, poi potevano essere salvate su un album personale. I vari gadget a disposizione consentivano di attirare l'attenzione dei pokémon, disturbandoli o facendoli interagire tra loro per innescare scenette rare e richiamare in scena i pokémon nascosti. Pokémon Snap contava soltanto una sessantina di esemplari delle due generazioni conosciute all'epoca: oggi ci sono più di settecento pokémon, provate a immaginare quanto sarebbe divertente uno spin-off simile ma modernizzato.

Pokemon Snap   5

Pokémon Shuffle

Tra le altre cose, Pokémon è stato un flipper con Pokémon Pinball, un corso di dattilografia (davvero!) con Impara con Pikachu: Avventura tra i tasti, addirittura un Picross, ma quando abbiamo dovuto scegliere tra due spin-off per questo posto nella nostra top 5, i finalisti non potevano che essere Pokémon Ranger e Pokémon Shuffle. Quest'ultimo, tuttavia, ci ha divertito più a lungo e la nostra scelta è ricaduta su di esso: un puzzle game di tipo "match-3" che si ispira a un altro spin-off, Pokémon Link: Battle! per Nintendo DS. Pokémon Shuffle è uscito tuttavia su Nintendo 3DS e sistemi mobile, ma funziona pressoché allo stesso modo, col giocatore che deve allineare un certo numero di pokémon uguali per cancellarli e guadagnare dei punti... o meglio, attaccare il pokémon avversario fino a sconfiggerlo ed eventualmente catturarlo. Lo scopo del gioco è quindi quello di collezionare tutti i pokémon dopo averli battuti in una serie di sfide a difficoltà crescente. Pokémon Shuffle è un passatempo coloratissimo con un unico difetto: essendo gratuito, impone un certo limite di tentativi dopo i quali bisogna aspettare per giocare... o strisciare la carta di credito.

Video Poster

Pokémon Super Mystery Dungeon

Come abbiamo detto, questa top 5 non va intesa in un ordine ben preciso, ma se ce ne fosse uno in testa avremmo potuto mettere soltanto la miniserie spin-off di Spike Chunsoft, in particolare l'ultimo capitolo a essere uscito per Nintendo 3DS, l'ottimo Pokémon Super Mystery Dungeon. La serie si contraddistingue per un'impostazione dungeon crawler piuttosto retrò, col giocatore che controlla un gruppetto di pokémon - lui è uno di essi, tra parentesi, ma come lo sia diventato è un segreto - intento ad esplorare labirinti generati casualmente, pieni di mostriciattoli da sconfiggere usando le mosse e il cervello. Ogni volta che il giocatore si muove o compie un'azione, infatti, lo fanno anche i nemici, perciò bisogna usare la testa se si vuole sopravvivere ai combattimenti più intensi. Pokémon Super Mystery Dungeon è un titolo discretamente impegnativo, ma soprattutto è longevo, racconta una storia brillante e, in un modo o nell'altro, include più di settecento pokémon da sbloccare completando obiettivi principali e secondari che possono tenere impegnati per oltre cinquanta ore.

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