Anche il secondo grande torneo dell'anno di Rainbow Six Siege si è concluso: dopo la Pro League di Milano, che ha portato nel Bel Paese i team professionistici dello sparatutto Ubisoft, è stata la volta degli Stati Uniti e di Relaigh, Carolina del Nord, dove le 16 squadre partecipanti hanno preso parte ad una competizione molto interessante. Capace, nelle sue battute finali, di regalarci la rivincita della finale di Montreal dello scorso febbraio: G2 contro Team Empire, un confronto eccezionale che ci lascia alcuni spunti di discussione per il futuro.
La settimana di sfide
A contendersi i 500'000 dollari di montepremi c'erano, come di norma, team provenienti da Europa, Nord America, Sud America e Asia - Pacifico. Nulla di nuovo se non che, dopo i primi tre giorni di round, alla fase finale sono sbarcati unicamente squadre provenienti dalle prime tre regioni: Forze, G2, Team Secret e Team Empire dall'Europa, Giants Gaming, Team Solo Mid e Spacestation Gaming dal Nord America, Forze dal Sud America. Niente team asiatici, con tutti i rappresentanti della regione più a est della scena competitiva che hanno abbandonato il palcoscenico di Raleigh anzitempo; inclusi i simpatici Nora Rengo che dopo la fantastica performance del Six Invitational non riescono più a ripetersi allo stesso livello.
Anche i quarti, comunque, hanno dato un'indicazione molto precisa: ad eccezione di Team Empire che ha lasciato per strada una mappa contro Faze, poi comunque battuta due a uno, tutti gli altri scontri sono andati a favore delle compagini europee per due a zero. Un dominio che inevitabilmente porta a interrogarsi su una certa polarizzazione della scena nel Vecchio Continente, sempre più centrale nel panorama dello sparatutto competitivo. Le semifinali del sabato hanno mantenuto le attese con G2 capace di non lasciare nulla se non le briciole ai ragazzi di Forze, battuti in sole due mappe, e Team Empire che invece si è fatta strappare un punto da Team Secret prima di chiudere l'incontro. Finalissima G2 vs. Team Empire quindi, con i primi sempre e comunque favoriti. Le aspettative per il grande scontro vengono mantenute: subito Team Empire si impone su Border per 7 a 5 in una prima serie di scontri che lascia intendere come ci sarà parecchio da sudare per i G2, capaci di portarsi sull'uno pari in Kafé non senza qualche difficoltà in un appassionante 8 a 6. La vera sorpresa arriva però su Clubhouse, terza mappa su cui Team Empire riesce a imporsi portandosi a casa per la prima volta un secondo punto contro i rivali. Un segno importante, decisivo che prelude alla vittoria finale di Team Empire su Costline, mappa scelta da G2 ma dominata per 7 a 3 dai russi. Proprio i ragazzi di Mosca scalzano G2 dalla vetta della scena competitiva, almeno momentaneamente, aprendo un possibile nuovo ciclo.
I prossimi passi
Terminato questo Six Major statunitense, prima del grande appuntamento annuale di Montreal del prossimo febbraio, dove ancora una volta si sfideranno i migliori nel corso del Six Invitational, ci sarà tempo per una tappa in Asia: il 9 e il 10 novembre si terrà infatti la Pro League a Nagoya, appuntamento interessante un po' per la location e un po' perché la scena giapponese è una delle più attive in assoluto a dispetto di una tradizione lontana dagli FPS e dal gioco su PC. Tra l'altro questa apertura ad est dovrebbe essere solo il primo passo di un processo di espansione del titolo che passerà, finalmente, dalla pubblicazione in Cina con Tencent come partner. Nel frattempo il Pilot Program, il sistema di oggetti e skin in game legati ai team più forti, pensato per permettere ai giocatori di seguire le loro squadre preferite e a queste di avere introiti aggiuntivi, si sta allargando come ci ha spiegato Wei Yue, direttore dell'e-sport di Rainbow Six: "il Pilot Program entra nella seconda fase all'interno della quale ampliamo il numero di team coinvolti, da 11 a 14.
Abbiamo anche aumentato il numero di oggetti creati per l'occasione e cambiato la percentuale dei ricavi messi nelle tasche dei team. Di quel 30% di ricavi che finiscono nelle casse dei team, dovranno a loro volta per un 30% finire direttamente ai giocatori professionisti". Un passaggio importante quindi per migliorare ulteriormente la condizione delle squadre che animano il professionismo di Siege. Una collaborazione con i giocatori che a quanto ci racconta Wei Yue è in due direzioni: "lavoriamo costantemente con i pro player per avere dei feedback, ad esempio legati agli strumenti offerti in termini di replay e accesso le statistiche; siamo molto impegnati a creare una nuova struttura del nostro programma e-sport che sarà attiva dal 2020 in poi ma della quale ancora non posso parlare". C'è insomma ancora parecchio da vedere e da scoprire per quanto riguarda la scena competitiva del gioco: abbiamo davanti altri sei mesi di competizioni in questo Anno 4 e poi, da febbraio, si aprirà una nuova pagina nella storia del titolo che si promette particolarmente interessate. Nel frattempo le prossime settimane vedranno l'arrivo di Ember Rise, di Amaru e Goyo e della nuova Kanal: tanto da giocare, insomma, tra un torneo e quello successivo.