Se non avete mai visto l'e-sport di Rainbow Six Siege potete fare così: evitate di andare a recuperare interi tornei, guardate semplicemente la prima mappa della finale del Six Invitational 2019. Su Costa i due team arrivati a contendersi il premio finale, G2 e Team Empire, si sono esibiti in uno spettacolare 12 - 10, quasi due ore di sparatorie e strategie. La più lunga mappa di sempre nel panorama professionistico di Siege. Alla fine a spuntarla sono stati i G2, che si sono anche portati a casa il torneo, ma l'intensità con cui si sono date battaglia le due compagini europee e la quantità di momenti mozziafiato sono stati una cartolina perfetta per le ambizioni di Ubisoft, che intende rendere il suo e-sport sempre più avvincente e godibile. E non sono state le uniche emozioni del torneo...
La storia del Six Invitational 2019
Il montepremi raccolto per la competizione ammontava in totale a 2'000'000 di dollari. Un bottino molto ricco che in parte è stato messo in palio da Ubisoft, in parte è frutto della vendita di oggetti cosmetici in game. In realtà quella cifra sarebbe stata più alta ma tutto quanto ha ecceduto i due milioni è stato tenuto da parte per valorizzare gli altri tornei che verranno, un modo per sviluppare la scena competitiva in maniera più omogenea ed equilibrata. Il team vincitore si è portato a casa il 40% del montepremi, il secondo arrivato il 16% e il terzo e il quarto l'8% ciascuno. Ogni team dei sedici presenti si è aggiudicato qualcosa, con premi a scendere fino all'1%. I quattro gironi che si sono tenuti a inizio della passata settimana avevano già riservato alcune sorprese, come le uscite anzitempo di FaZe Clan, Ninjas in Pyjamas e Penta, lasciandoci però con otto nomi molto validi in vista dei quarti: Fnatic, Nora Rengo, G2, Team Empire, Team Liquid, Spacestation Gaming, Evil Geniuses e Team Reciprocity.
Complessivamente un buon equilibrio tra squadre dei diversi continenti, segno che la scena di Rainbow Six Siege è sì più sviluppata in certe aree, in particolare in Europa, ma è riuscita a diffondersi capillarmente in tutti i mercati in cui Ubisoft è impegnata a promuoverla. Alle semifinali di sabato sono infine approdati da una parte G2 e Team Reciprocity, dall'altra Team Empire e Nora Rengo. La prima sfida ha visto gli europei campioni in carica schiantare i nord americani per 2 a 0. La seconda è stata una delle più interessanti non tanto per il risultato, un 2 a 1 abbastanza interessante in favore dei russi di Team Empire, ma perché è stata la consacrazione per i giapponesi di Nora Rengo. Guidati da un coach sopra le righe e divertentissimo (è anche il proprietario della squadra) si sono aggiudicati le simpatie del pubblico che non ha smesso di tifarli fino alla fine, abbracciandoli dopo una sconfitta che purtroppo ci ha lasciato orfani della possibilità di vederli giocare ancora una volta. Ne sentiremo parlare ancora, speriamo, possono diventare una delle realtà mediatiche più interessanti in assoluto del panorama competitivo di Siege.
La finale
Abbiamo aperto con l'estenuante, avvincente sfida per Costa che si è tenuta in apertura di finale. Dopo la bellezza di 22 round, la vittoria dei favoriti G2 ha dato un'inerzia tutta nuova al match che da quel momento in poi si è indirizzato verso i campioni in carica. Vinta la seconda mappa per 7 a 4, senza mai davvero perdere il controllo sulla partita, Bank è stata teatro per una conclusione a quel punto piuttosto scontata. 7 a 1 e tutti a casa, G2 è nuovamente campione del mondo di Rainbow Six Siege. Dopo la gara ci siamo potuti sedere a parlare per alcuni minuti con Joonas "jNSzki" Savolainen di G2, che ci ha spiegato il suo punto di vista sul match: "abbiamo vinto la partita nell'overtime di Costa: c'è stato un lunghissimo momento in cui entrambi, noi e loro, sapevamo cosa fare e cosa gli altri avrebbero fatto. Avremmo potuto continuare all'infinito se non avessimo cambiato qualcosa. Nella seconda mappa abbiamo provato ad essere aggressivi, forse troppo, però ha funzionato.
In Banca, infine, il 7 a 1 a nostro favore è stato il risultato di una superiorità psicologica che a quel punto della partita avevamo oramai ottenuto". Tanti successi potrebbero far pensare che G2 rischi di sedersi sugli allori, ma secondo Joonas questo rischio non esiste: "non ci sentiamo assolutamente appagati, non c'è pericolo che ci sediamo. Anzi è il contrario: tutti i team del mondo in questo momento vorrebbero batterci, ci aiuta a mantenere alta la concentrazione. Il problema casomai è per gli altri: ci sono team come Evil Geniunes che non riescono mai a farlo e ogni volta è più difficile provarci. Il gap tra noi e gli altri, in ogni caso, si sta chiudendo. Tra i migliori team della Pro League è sempre più difficile prevedere vittorie e sconfitte. Ci sono squadre come Team Liquid che hanno sempre più un tipo di gioco adatto ad affrontarci. Anche i LeStream stanno crescendo moltissimo, ci sono poi i FaZe... sono davvero tanti". Insomma per il momento la corona resta in testa ai ragazzi di G2, per il futuro invece vedremo cosa accadrà. Il prossimo, grande appuntamento è quello di maggio a Milano: sarà un nuovo banco di prova che non mancheremo di raccontarvi.