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Rainbow Six: Siege, Team Empire e la vittoria per scrivere la storia

Al Six Major di Raleigh il Team Empire ha sconfitto i G2 Esports e si è proiettato verso l'olimpo di Raimbow Six

SPECIALE di Luca Porro   —   21/08/2019
Tom Clancy's Rainbow Six: Siege - Operazione Ember Rise
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In questi giorni a Raleigh si è svolto il Six Major di Rainbow Six, il quale ha visto uscire trionfante il Team Empire che dopo il successo alle finali Pro League di maggio a Milano si proietta così nella posizione di antagonista n 1 dei G2 Esport. Proprio i G2 sono stati battuti dal team europeo nella finale statunitense, dimostrando come essere i favoriti sempre e comunque non dia la vittoria automatica, ma anzi è proprio in questi casi che la concentrazione va spinta oltre il limite. Questo articolo non vuole però raccontarvi la cavalcata del Team Empire durante il Major, ma riflettere sull'importanza di tale avvenimento.

Vincere e convincere

I ragazzi del Team Empire sono arrivati dal nulla, i classici underdog che esattamente un anno fa si qualificavano per l'EuroCup svoltasi durante la Milan Games Week 2018 e che avrebbero poi vinto dominando la scena e mostrando al mondo la loro voglia di imporsi nella scena di Rainbow Six. Da lì in poi una serie di incredibili avvenimenti: la partecipazione al Six Invitational giocato da protagonisti e perso con una cocente sconfitta in finale proprio coi G2, la vittoria nelle finali Pro League di maggio e infine la cavalcata del Six Major di Raleigh. Una squadra compatta, formata da ragazzi pieni di passione e talento e, ci sentiamo di dire, gestita egregiamente. Quello che il Team Empire mette in atto ogni volta che scende in campo è l'abnegazione verso un concetto di gioco fatto di unione e compiti ben precisi con sì una punta di diamante chiamata Joystick, ma con la consapevolezza che da solo un giocatore non può fare nulla sempre e costantemente. Più volte ci siamo trovati ad osservarli giocare e ogni volta la sensazione era quella di trovarsi davanti ad una di quelle squadre baciate dal dio dell'(e)sport, come ad esempio succedeva a chi osservava le prestazioni calcistiche del Milan di Sacchi o del Barcellona di Guardiola. Una squadra unita che suona un unico spartito parlando la stessa lingua musicale e producendo una sinfonia armonica. Ecco le partite del Team Empire mostrano sempre questa unione d'intenti e naturalezza delle azioni che solo un allenamento costante e un'abnegazione totale possono portare. Non importa che si cambino elementi (l'ingresso di Dan nel team per questo Major lo dimostra) se le basi sono le stesse, lo spartito si impara in fretta e il talento si esalta.

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La lettura delle tattiche mostra sempre un minimo comune denominatore: Joystick deve inventare le azioni spettacolari come il flanking più estremo o le pick più estrose mentre la squadra agisce in maniera da supportare il suo estro con azioni prestabilite, quasi meccaniche, ma di difficile lettura per l'avversario. Le strategie vengono messe in atto non per sfruttare i punti deboli dell'avversario, ma per esaltare le proprie capacità limitando così le azioni del nemico. Tutto questo va in contrasto con quello che hanno sempre espresso i G2 Esports in questi anni di dominio, andando quindi a proporre un dualismo bipolare estremamente importante per il movimento eSport legato a Rainbow Six e non solo. La rivalità che può nascere da ora in avanti dovrà essere sfruttata come base per mitificare le gesta dei giocatori e rendere ancora più memorabili gli scontri che avverranno così come viene fatto in ogni altro ambito sportivo. Pensate al recente passato quando la Juventus di Cristiano Ronaldo perde in casa dell'Atletico Madrid essendo costretta a fare una rimonta clamorosa nella partita di ritorno. La mitificazione delle gesta è un concetto estremamente antico che risale ai tempi di Omero con Achille, Ulisse e le gesta greche, tramandato poi secoli dopo coi bardi e le canzoni medievali, fino ai primi romanzi del Romanticismo e via discorrendo. Ora il compito di intrattenere con il racconto di gesta memorabili lo ha lo sport (e l'esport di conseguenza), in quest'ottica la possibilità di avere una rivalità così profonda e ben strutturata in cui due filosofie di intendere Rainbow Six collidono in uno scontro titanico è una risorsa inestimabile e che deve essere sfruttata.

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Per dare enfasi al tutto, abbiamo anche avuto modo di fare qualche domanda a Joystick a margine della vittoria al Major di Raleigh quello che è emerso sottolinea la loro abnegazione al lavoro e al sacrificio. In primis perché come ha detto Joystick "abbiamo giocato in maniera più flessibile con nuove tattiche, inoltre il cambio di giocatore con l'inserimento di Dan ha portato nuove soluzione per la squadra". Come sottolineavamo prima, per il Team Empire lo studio e l'allenamento risultano fondamentali: "abbiamo studiato a fondo i G2 e sapevamo che loro puntavano molto sulla mappa Kafe. Noi credevamo nelle nostre capacità e lo studio delle mappe ha fatto la differenza permettendoci così di giocare più aggressivi e più flessibili". Alla domanda poi se credono che i G2 stiano sottovalutando tutti i team che li affrontano, ecco uscire un po' di diplomazia senza però rinunciare alle stoccate: "non so cosa rispondere sinceramente, noi vorremmo sempre affrontarli perché sono il miglior team da battere essendo così forti." E alla domanda se ora che sono loro sotto i fari dei riflettori cambierà qualcosa la risposta è ancora una volta concentrata: "avremo più pressione, tutti vorranno batterci e noi saremo pronti, sarà comunque difficile battere sempre tutti, ogni tanto fa anche bene perdere". Infine alla domanda su come si prepareranno per le prossime competizioni, la risposta che ci si attendeva: "non ci prepariamo per un singolo avversario o per un singolo torneo, noi ci alleniamo su noi stessi portando avanti la nostra filosofia di gioco."

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Il Team Empire è orma una realtà, l'orgoglio tutto europeo di Rainbow Six che vince e convince andando a strappare lo scettro del più forte in trasferta, in casa statunitense. Il Major di Raleigh è stato un evento importante per loro e per il movimento eSport di Rainbow Six, ora però vogliamo vedere la rivalità prendere vita e mitizzarsi come quando Achille sotto le mura di Troia invocò, Ettore allo scontro.