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Red Bull Indie Forge: una fucina di idee alla Milan Games Week

In occasione della Milan Games Week abbiamo avuto l'occasione di chiacchierare con i team finalisti della Red Bull Indie Forge, testando con mano i loro cinque videogiochi.

SPECIALE di Luca Mazzocco   —   30/11/2024
Il padiglione Red Bull alla Milan Games Week

Sviluppare videogiochi è un lavoro complesso e appagante al tempo stesso. Un lavoro che, soprattutto in Italia, presta il fianco a diverse difficoltà sia in fase di realizzazione che di promozione del progetto. Fortunatamente, però, esistono delle realtà con lo scopo di aiutare i team indipendenti a trasformare in realtà i propri sogni. Realtà come Red Bull Indie Forge, iniziativa che seleziona cinque titoli tra quelli proposti e li mette in competizione tra loro, permettendo al vincitore di ottenere così il supporto nella comunicazione direttamente da Red Bull.

Nonostante la sfida preveda che un singolo titolo riesca a ottenere l'ambito premio, arrivare in finale è comunque un risultato da non sottovalutare. Questo perché i cinque team vengono comunque supportati nel marketing, nella realizzazione di eventuali materiali a supporto dei progetti e nella diffusione dell'esistenza del gioco attraverso i vari siti specializzati. Insomma: un risultato di tutto rispetto e che permette a centinaia (se non migliaia) di videogiocatori di venire a conoscenza di opere meritevoli di attenzione.

Come ogni anno, i finalisti del Red Bull Indie Forge hanno potuto presentare le proprie opere al pubblico della Milan Games Week, fiera milanese dedicata ai fumetti e ai videogames tenutasi la scorsa settimana. Dopo esserci recati in loco abbiamo quindi potuto parlare con i vari sviluppatori, testando con mano le loro recenti fatiche. Fatiche che siamo finalmente pronti a raccontarvi, nella speranza di contribuire alla diffusione di cinque progetti parimenti interessanti, ma per motivi differenti.

The Good Overlord, comportatevi da buoni cattivi

L'idea alla base di The Good Overlord è tanto semplice, quanto geniale. Il giocatore interpreta il malvagio proprietario di un dungeon, stanco di affrontare avventurieri incapaci o tanto stupidi da non riuscire a superare nemmeno le trappole più semplici. Per ovviare a questa situazione, decide quindi di aiutare l'ultimo eroe entrato nella sua dimora a superare qualsiasi ostacolo, permettendogli così di salire di livello e di diventare un degno avversario. Per fare ciò, il giocatore deve dare vita alle stanze più inefficienti possibili, posizionando nemici e oggetti a prova anche dell'avventuriero più stupido. Attraverso un sistema di bag-building dovremo sfruttare gli elementi in nostro possesso per fare in modo che l'eroe riesca a raggiungere indenne la fine del livello. Questo ci premierà di ottenere nuovi elementi da estrarre dalla nostra borsa, affinando così il nostro roster di creature e di trappole.

The Good Overlord ci è sembrato il gioco più creativo della cinquina di finalisti visti alla Milan Games Week
The Good Overlord ci è sembrato il gioco più creativo della cinquina di finalisti visti alla Milan Games Week

The Good Overlord spinge i giocatori a creare delle sinergie negative, costringendoli a pensare controcorrente e a cercare soluzioni alternative a quelle viste nella maggior parte dei videogiochi di questo tipo. Un risultato che, per ora, ci è parso particolarmente brillante e che dimostra la bravura dei due sviluppatori che hanno deciso di mettere in piedi questo progetto praticamente a budget zero. Per tutti coloro che volessero approfondire il titolo, pochi giorni prima della Milan Games Week è stata resa disponibile su Steam la stessa Demo che abbiamo provato in fiera. Al momento The Good Overlord è previsto per la prima metà del 2025 in esclusiva su PC.

Project Pyramid, un viaggio nelle origini di Indiana Jones

Il secondo titolo che abbiamo provato è Project Pyramid, un action adventure che segue la figura storica di Giovanni Battista Belzoni, ovvero l'archeologo utilizzato nientemeno che da George Lucas come ispirazione per il personaggio di Indiana Jones. Gli sviluppatori ci hanno spiegato come alcune tra le scene più iconiche della prima pellicola di Indy sono riprese proprio dai diari di viaggio di Belzoni, creando un ponte diretto tra storia e mito. Stiamo parlando di un egittologo estremamente importante, salito alle luci della ribalta non come vincente, ma come invincibile. La maggior parte delle sue scoperte, infatti, non solo non gli hanno dato il giusto lustro, ma per un motivo o per l'altro lo hanno sempre messo in cattiva luce nei confronti dei suoi colleghi, senza procurargli alcun guadagno. Insomma: Giovanni Belzoni è un personaggio tanto affascinante, quanto sconosciuto in Italia. Project Pyramid ha lo scopo di cambiare questa percezione una volta per tutte.

Giovanni Battista Belzoni è il protagonista di un gioco dall'incredibile potenziale narrativo
Giovanni Battista Belzoni è il protagonista di un gioco dall'incredibile potenziale narrativo

Pad alla mano, il titolo si avvicina per certi versi a quell'Indiana Jones e l'Antico Cerchio in uscita a dicembre. Una "simpatica" coincidenza, dato che Project Pyramid è in sviluppo da ben prima dell'annuncio del videogioco targato MachineGames. La versione che abbiamo provato in fiera ci ha permesso di affrontare degli enigmi e di esplorare ambienti estremamente affascinanti. Il gioco è ancora in una fase iniziale dello sviluppo e gli autori ci hanno comunicato che molto probabilmente il titolo non uscirà prima del 2026. Un risultato comprensibile, dato che l'intero team si può permettere di lavorare al progetto solamente nel tempo libero, avendo già un'occupazione a tempo pieno. In ogni caso, anche da questa versione "embrionale" è possibile percepire il potenziale dell'opera. Un'opera caratterizzata da un'idea dannatamente affascinante e da un buon mix tra narrativa e gameplay. Speriamo, a questo punto, che il mondo intero possa scoprire (o riscoprire) quanto prima le avventure di Giovanni Battista Belzoni, un uomo dalla vita affascinante e con un potenziale pop straordinario.

Block Number 5, street art in stile metroidvania

Spesso i videogiochi migliori nascono dall'esigenza degli sviluppatori di voler raccontare qualcosa. Di rendere partecipe il pubblico di una precisa tematica o di permettere ai giocatori di vivere "sulla propria pelle" una specifica esperienza. Block Number 5 è il primo progetto di Overkillas Studio, un team di sette sviluppatori interamente basato sulla realizzazione di graffiti. Gli autori, infatti, sono street artist, cantanti rap e DJ di professione e hanno deciso di condividere con altre persone le proprie passioni. Il gioco è un RPG Metroidvania con meccaniche stealth nel quale il giocatore crea i propri graffiti attraverso un editor costruito appositamente, per poi diffonderli nella città andando contro le forze dell'ordine. Questo permetterà al protagonista di ottenere fama, reputazione e soldi, avviando così diverse possibili "carriere". Da un lato quella dell'artista, nel caso i disegni piacciano al pubblico. Dall'altro quello del vandalo, nel caso la sua arte non venga apprezzata dal popolo. Scalando i ranghi della società, il giocatore dovrà poi affrontare i boss delle varie aree, fino a confrontarsi con il malvagio sindaco della città.

Block Number 5 è un'opera che si preannuncia molto interessante per tutti gli amanti della street art
Block Number 5 è un'opera che si preannuncia molto interessante per tutti gli amanti della street art

Block Number 5 è in sviluppo solamente da marzo, ma quanto mostratoci dal team è già in uno stato particolarmente avanzato. Nonostante la qualità raggiunta, gli sviluppatori ci hanno comunicato che si tratta di un progetto previsto comunque per il 2026. Se il gameplay è ancora da rifinire, è però evidente la forte impronta artistica che i ragazzi di Overkillas Studio hanno deciso di dare al titolo, tra un character design accattivante e il fascino delle animazioni a passo tre. E se il buongiorno si vede dal mattino, il carisma del team è palese sin dal biglietto da visita che davano a tutti coloro che passavano a trovarli in fiera: una bomboletta spray con un QR Code che rimanda ai loro canali social. Vi abbiamo incuriosito? Allora date un'occhiata alla pagina Steam di Block Number 5 e, nel caso ne rimaniate affascinati, vi invitiamo ad aggiungerlo alla vostra wishlist.

Dino Path Trail, pallottole e dinosauri

Se i progetti che abbiamo visto sinora ci hanno stupito per idee, realizzazione e creatività, Dino Path Trail è senza dubbio quello che si è dimostrato maggiormente concreto. L'opera sviluppata da Void Pointer è un roguelike survival 3D con visuale isometrica ambientato in un Far West nel quale i dinosauri non si sono mai estinti. Attraverso mappe generate proceduralmente, il giocatore dovrà affrontare diverse creature preistoriche, raccogliere oggetti e perfezionare il proprio equipaggiamento per confrontarsi con minacce via via sempre più pericolose. La protagonista Lucy dovrà imparare a farsi strada tra diversi binomi, che vanno dalla landa desertica che abbiamo potuto esplorare alla Milan Games Week a lussureggianti foreste cullate dal vento.

Dino Path Trail è un gioco pressoché completo. Un titolo pronto a intrattenerci tutti nella prima metà del 2025
Dino Path Trail è un gioco pressoché completo. Un titolo pronto a intrattenerci tutti nella prima metà del 2025

Basta un colpo d'occhio per rendersi conto che Dino Path Trail è un progetto ormai in dirittura d'arrivo. Una fatica durata più di tre anni che ha permesso al team di mettere insieme un'opera visivamente appagante e genuinamente divertente. Che si tratti di tuffarsi rapidamente per evitare gli avversari o di cercare di massimizzare il danno della nostra bocca da fuoco poco importa. L'opera di Void Pointer ci è sembrata performante su tutta la linea, dimostrando di meritare i diversi premi ottenuti nel corso degli ultimi anni ai vari eventi sparsi per l'Europa (e non solo). Al momento Dino Path Trail è previsto per la prima metà del 2025 e trovate già la pagina Steam a questo link. Volete un incentivo per metterlo in wishlist? Nonostante al momento il gioco sia stato localizzato in lingua inglese, gli sviluppatori ci hanno garantito che al lancio sarà disponibile anche in italiano. Una scelta presa in seguito alle numerose richieste fatte da chiunque abbia messo mano al gioco e che siamo certi permetterà ad ancora più persone di provarlo nei prossimi mesi.

The Crazy Hyper Dungeon Chronicles, il confine tra genio e follia

Dopo aver visto titoli tanto differenti l'uno dall'altro, pensavamo di avere già tra le mani una buona varietà di videogiochi. Eppure, con nostra grande sorpresa, ecco arrivare il quinto progetto finalista della Red Bull Indie Forge: The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles. The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles è un dungeon-crawler in pixel art caratterizzato da un'idea brillante: la classe iniziale determina del tutto l'esperienza di gioco. Dopotutto è innegabile: ognuno ama vivere una propria personale interpretazione della storia. Alcune persone desiderano esplorare ogni anfratto del mondo di gioco, altre preferiscono dialogare con ogni singolo personaggio e altre ancora vogliono solo massacrare avversari a colpi di ascia. Ebbene, il titolo targato Fix-a-Bug vi permetterà di rimuovere la maggior parte delle linee di dialogo, di avere accesso a elementi narrativi extra o di sbloccare aree inedite in base al vostro personaggio e alle vostre decisioni. Un'idea che al momento può apparire "semplice", ma che si è dimostrata davvero brillante sin dalle prime battute di gioco. Non ci credete? Allora scaricate la Demo che potete già trovare su Steam.

The Crazy Hyper Dungeon Chronicles è un concentrato di buone idee, umorismo e follia
The Crazy Hyper Dungeon Chronicles è un concentrato di buone idee, umorismo e follia

The Crazy Hyper Dungeon Chronicles è inoltre caratterizzato da una forte cifra umoristica, presente sia nelle battute che nelle meccaniche di gioco. È evidente la passione degli sviluppatori per il mondo dei giochi di ruolo di stampo più classico, ma, allo stesso tempo, è altresì palese la voglia di dare vita a qualcosa di nuovo. A qualcosa che possa divertire, sorprendere ed emozionare chiunque decida di avventurarsi all'interno di questo folle mondo fantasy. Piccola chicca finale: The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles presenta un sistema di combattimento vario e stratificato. Un combat system che, un po' come accadeva nel mai abbastanza elogiato The Legend of Dragoon del 1999, tenta di far interagire continuamente il giocatore, evitando così la possibile monotonia degli scontri a turni. Una scelta sensata e che pensiamo farà piacere a moltissimi videogiocatori sparsi per il mondo.

Anche quest'anno, il Red Bull Indie Forge è riuscito a sorprenderci, dimostrando per l'ennesima volta la creatività degli sviluppatori italiani. Una creatività spesso sottovalutata, ma che vi invitiamo a non ignorare. Dopotutto, come segnalato in apertura, non è affatto facile sviluppare videogiochi in Italia. Non importa quindi chi sarà premiato al termine di questo contest. Per noi tutti e cinque i team hanno già vinto nell'essere arrivati sino a qui.