Nell'affollato mercato in cui giochi e manga si incontrano, pochi possono contestare il pedigree di Bandai Namco. Con il suo ultimo annuncio, la compagnia giapponese va a frugare nuovamente nell'archivio di Shonen Jump, stavolta trasformando in pixel e modelli 3D Sand Land di Akira Toriyama. Durante la Summer Game Fest di Los Angeles abbiamo avuto l'opportunità di passare qualche minuto in compagnia del producer Keishu Minami e di provare Sand Land, un gioco che promette un'odissea esplosiva in un arido mondo post apocalittico.
La storia di Sand Land
Per contestualizzare le ambizioni del nuovo progetto di Bandai Namco, bisogna prima rispolverare le secche pagine insabbiate dell'originale Sand Land. Scritto e disegnato da Akira Toriyama, Sand Land si distingue dalle più famose opere dell'autore di Dragon Ball e Dr. Slump per una narrazione che prospera in mezzo alla scarsità e alla desolazione. Sand Land è ambientato in una versione della Terra devastata da catastrofi ambientali, dove l'acqua, la più importante delle risorse, è ridotta a una preziosa rarità. La trama si concentra attorno a un improbabile trio: un principe dei demoni, un suo servitore e un coraggioso ex militare, che si avventurano alla ricerca di una mitica fonte d'acqua nella speranza di rigenerare il loro mondo inaridito.
Il progetto Sand Land
Il videogioco di Sand Land fa parte di un piano più ampio per rilanciare un manga che nel 2000 non ebbe grande risonanza, anche per via delle sue limitate ambizioni. Racchiusa in un singolo tankobon, la storia di Sand Land era leggera e circoscritta, uno dei vari racconti autoconclusivi che Toriyama aveva realizzato per staccare dai tanti progetti crossmediali legati all'infinito universo di Dragon Ball. Oltre al videogioco di Bandai Namco, è infatti previsto un lungometraggio animato in CGI che uscirà in Giappone nel mese di agosto.
Luci e ombre nel deserto
Sviluppato da ILCA, gli stessi di One Piece Odyssey, il videogioco di Sand Land ripercorrerà l'intera storia del manga originale, con qualche aggiunta inedita per arricchire quello che altrimenti sarebbe un action RPG piuttosto povero di contenuti. Spazio quindi a nuove missioni principali e secondarie da affrontare, dialoghi coi personaggi, creature da combattere e veicoli da guidare. "Se ci si concentra sulla storia si potrà finire il gioco in 30-40 ore", spiega Minami. "Ma ovviamente diventano molte di più se si vogliono cercare tutti i segreti e dedicarsi alle missioni secondarie".
Per tutto il viaggio verso la Fonte Leggendaria, sarà possibile controllare unicamente il protagonista Beelzebub, principe dei demoni dall'aspetto malefico ma dal buon cuore. Nei momenti a piedi, Sand Land si presenta come il più classico degli RPG: si visitano villaggi in cerca di risorse, negozi in cui fare shopping e personaggi da cui ottenere missioni secondarie. Il resto del tempo lo si passa a combattere dinosauri, banditi e altre creature che popolano il deserto, e anche qui il sistema di combattimento è quello già rodato, con un attacco leggero, uno pesante, la possibilità di agganciare la telecamera su un nemico e di schivare i colpi con una rotolata. C'è un semplice sistema di combinazioni, e caricando un indicatore si può attivare un colpo speciale più potente. Fa il suo insomma, ma la speranza è che nel corso del gioco il combattimento corpo a corpo possa diventare un po' più dinamico e variegato.
In linea con il manga, la seconda anima di Sand Land è alla guida dei veicoli. L'importante è non affezionarsi troppo a nessuno di questi, perché capiterà di cambiarli spesso. La demo è infatti iniziata con il trio di protagonisti su di un piccolo fuoristrada, ma dopo essere sfuggiti a un drago delle sabbie, era arrivato il momento di cambiare carrozzeria. Sconfitto un gruppo di banditi, Beelzebub ha potuto rubare il loro tank, un goffo carro armato che è anche il veicolo più iconico del manga.
Alla guida del cingolato ci si può spostare più rapidamente, si può girare attorno ai nemici e prenderli a colpi di cannone o di mitragliatrice: il carro armato ha colpi infiniti, ma i tempi di ricarica rischiano di lasciare scoperti per diversi secondi, quindi bisognerà stare attenti ad alternare le due armi. Gli sviluppatori non hanno voluto dare troppe anticipazioni sui veicoli che si troveranno nel gioco, ma promettono una buona varietà, con diverse aggiunte e mezzi anche fuori di testa. Resta da vedere se i diversi mezzi saranno caratterizzati abbastanza da stimolare a provarli tutti e cambiare veicolo di tanto in tanto, mentre è lecito aspettarsi scontri con boss che richiederanno di alternare momenti a piedi con sequenze alla guida.
Probabilmente non saranno né il sistema di combattimento né l'esplorazione del mondo a distinguere Sand Land da tanti altri giochi basati sui manga. Piuttosto l'humour leggero tipico di Toriyama, così come il suo stile caratteristico dei personaggi, che stando alle parole di Minami è stato anche uno degli elementi più difficili con cui lavorare. "Sicuramente è stata una grossa sfida per noi trasformare i disegni di Toriyama in modelli 3D", racconta il producer del gioco. "Però è stata anche la parte più divertente, e da fan del manga volevamo che il risultato fosse assolutamente fedele all'originale".
CERTEZZE
- Lo stile super-riconoscibile di Akira Toriyama
- Varietà di situazioni a piedi e sui veicoli
DUBBI
- L'ambientazione desertica lo rende visivamente monocorde
- Lo spessore del gameplay è tutto da verificare