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Star Wars Jedi: Fallen Order, anteprima dall'E3 2019

All'EA Play 2019 abbiamo finalmente potuto scoprire il gameplay di Star Wars: Jedi Fallen Order, il nuovo action in terza persona sviluppato da Respawn

ANTEPRIMA di Vincenzo Lettera   —   09/06/2019

Il momento più spettacolare della demo di Star Wars Jedi: Fallen Order è quello che non avete visto. Durante una presentazione a porte chiuse all'EA Play di Los Angeles, Respawn Entertainment ci ha mostrato una versione leggermente estesa della sequenza di gameplay presentata pubblicamente online. La demo si apriva sulla superficie nebbiosa del pianeta Kashyyyk, con Cal intento a scalare un AT-AT ricoperto da muschio e alghe. Terminato questo momento à la Shadow of the Colossus, abbiamo visto Cal infiltrarsi all'interno del colosso quadrupede e combattere una manciata di trooper, prima di sabotarne i comandi e farsi strada a suon di cannoni blaster fino alla Stinger Mantis, la nave che utilizzerà nel corso del viaggio. Quella che segue è una demo di appena un quarto d'ora, che dà un'idea molto più chiara di come sarà Jedi: Fallen Order ma che, in pieno stile Star Wars, è fatta di luce e oscurità.

Star Wars Jedi Fallen Order At At

Preda o predatore?

Fin dall'annuncio di Star Wars Jedi: Fallen Order sapevamo che il nuovo action sviluppato da Respawn Entertainment sarebbe stato ambientato a cavallo tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova Speranza, ma la demo dell'E3 2019 ci dà un'idea un po' più chiara di dove si colloca questa tessera del puzzle rispetto all'universo cinematografico. Dopo il suo arrivo su Kashyyyk, Cal si imbatte infatti in Saw Gerrera, il ribelle estremista conosciuto in Rogue One, e doppiato proprio dall'attore Forest Whitaker. Con l'Impero come nemico comune, i due si troveranno brevemente a collaborare, ma mentre Gerrera mira a danneggiare le forze militari imperiali, la missione di Cal ha uno scopo ben diverso: riformare l'Ordine Jedi dopo lo sterminio ordinato dall'Imperatore Palpatine. Nonostante fosse tratta dalle primissime ore dell'avventura, la demo del gioco ha visto Cal utilizzare con disinvoltura un gran numero di poteri della Forza: tra questi spicca la possibilità di rallentare - quasi al punto di paralizzare - nemici, oggetti in movimento e colpi di blaster. Abbiamo visto fare qualcosa di simile a Kylo Ren ne Il Risveglio della Forza, ma in Jedi: Fallen Order quest'abilità sarà utilizzata sia in combattimento - fermando i proiettili o paralizzando momentaneamente i nemici - sia durante l'esplorazione degli ambienti: nella demo abbiamo visto Cal rallentare le pale di una grande elica per poter attraversare un condotto d'aerazione, ad esempio.

Star Wars Jedi Fallen Order Purge Trooper

Quello che abbiamo visto combattere, arrampicarsi e sterminare soldati imperiali era un Jedi molto più abile e potente di quell'ex-Padawan che gli sviluppatori ci hanno raccontato finora. E anche uno meno prudente del previsto. Pur essendo in fuga dall'Impero, Cal non esita a mettere mano alla spada laser (la sua unica arma oltre alla Forza) o a sbandierare al mondo intero di essere un Jedi. Non sappiamo quanto sia indicativa dell'esperienza finale, ma la sequenza ambientata a Kashyyyk ci ha mostrato un'atmosfera meno cupa e opprimente di quella vista nel trailer cinematografico, in cui sembra quasi che non sia Cal a essere braccato dall'Impero, bensì l'esatto opposto. È forse per questo che a più di qualcuno Jedi: Fallen Order potrebbe ricordare l'hack'n'slash Il Potere della Forza, ma per sistema di combattimento, il gioco di Respawn sembra un action molto diverso. Il ritmo degli scontri è più lento, i combattimenti sono più coreografici, e anche contro trooper di livello più basso bisogna stare attenti ad alternare fendenti, parate e schivate. Nella demo abbiamo visto Cal affrontare diverse tipologie di nemici: dai classici Assaltatori Imperiali agli Scout trooper, da droidi modello KX ai Flame Trooper, passando per gruppi di Wyyyschokk, grosse creature aracnidi capaci di sparare acido o intrappolare Cal con la propria tela. Va detto che non tutti gli avversari sembrano interessanti o impegnativi, ma è evidente l'intenzione degli sviluppatori di sfruttare ciascuna ambientazione per aggiungere un pizzico di varietà agli scontri uno contro uno.

Star Wars Jedi Fallen Order Gerrera

Un combattivo negoziato

Non abbiamo ancora avuto modo di provare con mano il combat system di Star Wars Jedi: Fallen Order, ma analizzando con attenzione il filmato di gameplay è possibile farsi un'idea di come funzionerà. Chi ha giocato Sekiro si troverà davanti a un'esperienza vagamente simile, sebbene molto meno punitiva: col giusto tempismo è possibile eseguire delle parry o rispedire indietro con precisione i colpi di blaster; l'indicatore della parata indica quanto Cal può ancora proteggersi dagli attacchi, mentre quello della Forza diminuisce utilizzando i poteri ma si ricarica attaccando i nemici, costringendo a giocare in maniera offensiva e alternare spada laser e poteri della Forza.

Il viaggio dello Jedi

Se il combat system sembra l'elemento più promettente di Jedi: Fallen Order, qualche dubbio lo danno invece le sequenze d'esplorazione, fatte perlopiù di arrampicate à la Uncharted, risoluzione di semplici puzzle ambientali e ripetute corse lungo le pareti, ormai marchio di fabbrica dei giochi Respawn. Stig Asmussen ha affiancato l'esplorazione di Jedi: Fallen Order a quella di un metroidvania, arrivando a citare Metroid Prime come una delle fonti d'ispirazione. Non aspettiamoci tuttavia un level design labirintico: la sequenza mostrata all'EA Play ci è parsa tutto sommato lineare e senza troppi percorsi alternativi, sebbene sia difficile giudicare la complessità di una mappa da una breve presentazione. Il gioco invoglierà comunque a tornare sui pianeti già esplorati dopo aver sbloccato alcune abilità di Cal o del suo droide BD-1 che gli permettono di accedere a nuove aree. Nascosti in giro per ogni pianeta ci saranno infatti diversi collezionabili: da colori alternativi per la spada laser a costumi per Cal, passando per elementi cosmetici per personalizzare BD-1 o addirittura l'aspetto della Stinger Mantis.

Star Wars Jedi Fallen Order Force Push

Un'ulteriore stimolo all'esplorazione è legato al potere chiamato Force Echo, un'abilità che permette a Cal di ascoltare gli ultimi momenti di vita di una persona quando si trova nelle vicinanze del suo cadavere: echo dopo echo, frammento di vita dopo frammento di vita, si possono così ricostruire piccoli eventi e ricevere informazioni su cos'è successo in un determinato luogo. Equivalenti dei falò di Dark Souls, sparsi qua e là su ogni pianeta ci sono aree in cui Cal può fermarsi a meditare, per salvare il gioco e dove spendere i punti abilità per sbloccare o potenziare i suoi poteri Jedi. A superare le aspettative è stato infine il piccolo BD-1: dai pochi minuti di gameplay mostratici, questo buffo Famicom con le gambette si è dimostrato un coltellino svizzero pieno di personalità, capace non solo di analizzare creature, oggetti ed elementi dello scenario per scoprirne nuove informazioni, ma all'occorrenza fornisce medipack per ricaricare la salute, si trasforma in una zipline o si dimostra utile per risolvere alcuni enigmi ambientali. In qualsiasi momento, BD-1 può poi proiettare un'ologramma che mostra la propria posizione nella mappa, un'alternativa intelligente e simpatica ai soliti e noiosi menu.

La sequenza scelta da Electronic Arts per presentare il gameplay di Jedi: Fallen Order ci dà un'idea decisamente più chiara sull'action di Respawn, ma allo stesso tempo non si può dire che fosse particolarmente d'impatto. Indubbiamente derivativo in molte delle sue meccaniche, il gioco ha tuttavia il potenziale per conquistare i fan di Star Wars che da anni aspettano un'esperienza single-player coinvolgente e in grado di raccontare una storia interessante.

CERTEZZE

  • Il combat system sembra violento, divertente e col giusto ritmo
  • Un gran numero di poteri e abilità per Cal e BD-1
  • Ci siamo già affezionati a BD-1

DUBBI

  • La componente esplorativa non ci è parsa troppo stimolante
  • La qualità della storia e l'atmosfera generale restano un'incognita