Fast Action RPG Shooter?
Ad ogni modo Tabula Rasa presenta diverse feature interessanti, che lo pongono in diretta concorrenza con un gioco per molti versi analogo (e che verosimilmente uscirà molto prima) ovvero Hellgate: London. Per cominciare un mondo “ibrido” sullo stile di Guild Wars, in questo caso istanziato per ben il 50%, seguendo un trend che attualmente si sta allontanando da mondi completamente persistenti, costosi e difficili da gestire. In secondo luogo il gameplay strettamente “arcade”, senza suddivisione in turni e selezione dei nemici via mouse, che avviene in modo molto simile a uno shooter in soggettiva (anche in questo caso la visuale sarà esclusivamente in terza persona). Si farà fuoco esclusivamente con i bottoni del mouse, dopo aver preso la mira con l’apposito mirino, e non ci sarà il bisogno di un’interfaccia complessa e customizzabile come quella di World of Warcraft, per il semplice fatto che essa stessa sarà minimale e ridotta all’osso. Anche stavolta infatti Lord British ha tenuto a ripetere il suo speciale mantra, in base al quale in questa ultima generazione di MMORPG, una volta selezionato un nemico, si gioca fissando l’interfaccia e non ciò che effettivamente accade sullo schermo. Tabula Rasa vuole essere la “cura” a tale deformazione. Altra caratteristica su cui sono state spese parecchie parole è il fatto che alla frenetica azione online sia stata abbinata una forma di “storytelling” dal sapore squisitamente singleplayer. Là dove la trama di fondo è spesso solo un pretesto per deportare per l’ennesima volta diverse decine di persone in un dungeon, Tabula Rasa imposta un impianto narrativo a supporto dell’”ego” del giocatore, ponendolo in ogni momento al centro di eventi importanti che possano avere un impatto quantomeno percettibile sul mondo. Niente super-boss da uccidere in 40 persone quindi, ma incontri epici dove ciascuno possa sentirsi protagonista, in quanto anche senza la presenza dei giocatori, le varie aree istanziate saranno sempre attive, con le fazioni di NPC in lotta fra loro, quindi intervenendo potremo realmente far variare le sorti del conflitto.
Tabula Rasa imposta un impianto narrativo a supporto dell’”ego” del giocatore.
Fast Action RPG Shooter?
Un obiettivo ambizioso sul quale potremo esprimere un giudizio soltanto con la release finale a portata di mano, ma Tabula Rasa pare intenzionato a innovare anche su altri aspetti meno radicali e più facilmente quantificabili in questo momento… come ad esempio il sistema di crescita dei personaggi. Qurst’ultimo è essenzialmente class-free e ricorda quello di Ultima Ondine nel non richiedere alcuna scelta vincolante al giocatore per i primi 10 livelli. Al termine di questi ci si potrà specializzare lungo alcuni dei numerosissimi skill-tree, che dovrebbero offrire una amplissima varietà di ramificazioni. Ad essere interessante però è il fatto di poter acquistare a volontà dei “cloni” che fungano da “punti di salvataggio” per il nostro personaggio, nei punti prescelti del suo albero di sviluppo. In questo modo, se decideremo di provare il gioco da un punto di vista differente, non sarà necessario ricominciare da capo, ma solo dall’ultimo “bivio” utile per intraprendere una diversa carriera, generando multiple versioni dello stesso personaggio e risparmiandoci ore di grinding di basso livello. Anche graficamente il gioco sembra più competitivo, ponendosi a un livello simile a Hellgate e a Warhammer Online, offrendo anzi qualche dettaglio aggiuntivo, come il piccolo shaker applicato alla pelle e alle tute dei personaggi. Ci auguriamo di vederlo sugli scaffali da qui a un anno.
Presentato a porte chiuse da un Richard Garriott più arzillo che mai (anche se qualche ruga e la chioma brizzolata ormai tradiscono l’età non più giovanile del nostro Lord British), Tabula Rasa si è mostrato al pubblico in ottima forma, nonostante i ritardi, il restyle in pieno sviluppo (passando da un’ambientazione fantasy a un ibrido fantascientifico) e il fatto che non sia ancora stata resa nota una data di rilascio. Ricordiamo che Tabula Rasa, un “Fast Action RPG Shooter” come l’ha definito il suo creatore, si propone come nuova frontiera che darà il finale colpo di spugna all’insieme di convenzioni stilistiche e meccaniche di gameplay che nell’ultimo lustro sono andate a comporre l’ossatura del genere MMORPG. Effettivamente il gioco sembra avere più di qualche spunto in questa direzione, anche se il monologo del buon Garriott che lamentava la scarsa originalità dei prodotti della concorrenza, suonava un po’ troppo arrogante, specie considerando a quando risale il suo ultimo “contributo” al genere…