Osservare The Surge 2 all'E3 è stato strano. Il predecessore ad opera dei Deck13 non era certo un capolavoro, ma rimane uno dei souls-like più sottovalutati in circolazione, perché nonostante un background e una art direction non brillantissimi, vantava una struttura della mappa di intelligenza simile a quella del primo Dark Souls, e quindi era spesso sorprendente a livello di design. Consapevoli di queste caratteristiche, ci aspettavamo un'evoluzione di tutto rispetto dal suo seguito, capace finalmente di mostrare in toto il potenziale dell'ambientazione fantascientifica utilizzata. Fortunatamente, The Surge 2 sembra poter esser ciò che cercavamo: un titolo migliorato in ogni singolo elemento, con un'ambientazione futuristica nettamente più ispirata rispetto al passato, e capace di riciclare alcuni elementi da altri giochi e farli propri in modo furbo. Oggi ovviamente vi racconteremo cosa abbiamo visto a Los Angeles, cercando di farvi capire perché forse non è il caso di considerare questo titolo un "doppia A" facilmente ignorabile.
Jericho City e la trama
Partiamo dalle cose importanti: The Surge 2 non si svolge nel complesso industriale del predecessore, bensì in una vera e propria città chiamata Jericho City, completamente sotto quarantena. Per quale motivo la città sia stata isolata dal resto del pianeta non è ancora dato saperlo, ma qualunque cosa sia accaduta la ha riempita di mostruosità, e ha dato il via alla formazione di un'enorme e misteriosa roccia al centro della metropoli. Noi, per la cronaca, non siamo più il protagonista del precedente episodio ma un personaggio nuovo, del tutto personalizzabile in ogni dettaglio. E le opzioni sembrano davvero tante, visto che gli sviluppatori sono passati da una donna di colore a un vecchietto canuto per farci capire fino a che punto fosse possibile variare il proprio alter ego. Ah, ovviamente non ci saranno cambiamenti alla trama in base al personaggio creato: la narrativa resta piuttosto lineare, e pare sia sensibilmente più importante rispetto al passato.
I cambiamenti veri sono legati al gameplay e alle location, perché The Surge 2 non solo arricchisce i sistemi del predecessore, ma offre campi di battaglia impossibili da inserire nel precedente episodio, come una foresta. Perché a Jericho City non manca la divisione tra classi sociali, e i cittadini più ricchi hanno potuto costruire un bosco artificiale anche in un mondo dove le risorse sono state del tutto consumate come quello di The Surge; un bosco che noi abbiamo potuto osservare proprio nella demo mostrata dal team di sviluppo in tutto il suo splendore. In particolare, durante l'esplorazione della zona, ci ha impressionato la presenza di una discreta verticalità, che non solo ci ha permesso di prendere i nemici di sorpresa osservandoli dall'alto, ma anche di schivare più agiatamente gli assalti di un poderoso boss meccanico trovato verso fine dimostrazione, con la tendenza ad utilizzare attacchi energetici.
Gameplay: techborne? Non proprio
Peraltro proprio i nemici hanno rappresentato l'unico punto debole della prova: nella mappa boschiva c'erano prevalentemente mercenari dotati della capacità di diventare temporaneamente invisibili, e quindi non abbiamo potuto osservare l'effettiva varietà di avversari offerta dal gioco; è stato però piacevole notare i loro molteplici pattern d'attacco, e la scelta di mantenere il sistema di targeting sui singoli arti dell'originale, per permettere al giocatore di ottenere schematiche di specifiche parti di armatura in base al pezzo tagliato (le finisher, in particolare, sono molto spettacolarizzate in questo capitolo). Sempre parlando dei mercenari, gli sviluppatori hanno provato sulla loro pelle una delle nuove armi offerte dal gioco, una grossa ascia trasformabile in due accette da combattimento, che ha dimostrato la volontà di scopiazzare un po' le Trick Weapons di Bloodborne. Considerando la loro versatilità, noi abbiamo apprezzato.
Un'altra novità del gameplay è rappresentata dai Droni: trovate le schematiche necessarie a costruirli infatti, potrete equipaggiarli e farli attaccare a comando durante il volo, per interrompere gli assalti nemici. Avrete poi a disposizione una scansione, utile sia per trovare i nemici invisibili (non solo i mercenari potranno mimetizzarsi, dunque) che oggetti importanti nella mappa. Per quanto riguarda il resto delle meccaniche: il titolo dei Deck13 ci è sembrato molto più veloce e responsivo del primo The Surge, grazie a schivate meno secche ma più improvvise e alla velocità delle armi trasformate. Insomma, una buona prova, che ci ha incuriosito molto. Resta solo da vedere se anche il resto delle location di Jericho City sarà altrettanto valido, e se i boss saranno sempre all'altezza.
The Surge 2 sembra poter eliminare la stragrande maggioranza delle debolezze del primo capitolo, grazie a una location molto più variegata e a una narrativa più centrale. Resta da vedere se le migliorie al gameplay basteranno a dargli una forte identità, e se il level design si manterrà notevole, ma per ora quel che abbiamo visto ci ha convinto.
CERTEZZE
- Nuova location, molto più variegata
- Migliorie sensibili al gameplay, che velocizzano l'esperienza
DUBBI
- Varietà di boss e mappe ancora da valutare
- La narrativa sarà all'altezza?