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Ultros, abbiamo provato lo psichedelico metroidvania di Hadoque

Coloratissimo, complesso, profondo, suggestivo: Ultros sembra avere tutte le carte in tavola per essere la prossima ossessione degli amanti dei metroidvania.

Ultros, abbiamo provato lo psichedelico metroidvania di Hadoque
PROVATO di Lorenzo Kobe Fazio   —   30/09/2023

Se i genitori sono gli specchi dei figli, e viceversa, anche con i videogiochi accade la stessa cosa. Ancor prima di poter stringere il pad tra le mani, o di muovere i passi iniziali all'interno della Sarcophagus, la gigantesca stazione spaziale che farà da ambientazione all'avventura, avevamo già compreso che stavamo per approcciarci ad un prodotto bizzarro, singolare, eccentrico.

Del resto, solitamente quando si va a provare un gioco in presenza dei suoi creatori si succedono presentazioni di circostanza, proclami carichi di enfasi, introduzioni preconfezionate, domande e risposte volte a mettere in luce gli aspetti più interessanti e caratterizzanti della produzione di turno.

Nulla di tutto questo è accaduto con Ultros.

Accolti nella coloratissima saletta di prova, preso posto su di un comodo divano gonfiabile rosa shocking in compagnia di Pelle Cahndlerby, narrative designer, e Oscar, compositore della soundtrack, dopo una rapida stretta di mano ci siamo raccolti in un silenzio mistico, quasi religioso.

Vagamente disorientati e spiazzati dall'originale approccio del duo, abbiamo iniziato a muovere il protagonista del metroidvania bidimensionale tra le coloratissime stanze della Sarcophagus, la nave-catacomba che vaga nello spazio per motivi inizialmente ignoti, con un compito altrettanto oscuro. Pelle e Oscar, sempre in silenzio, hanno preso a osservare con sincera curiosità ciò che stava accadendo sullo schermo, quasi fosse anche per loro la prima volta alle prese con quel gioco dalle tinte quasi ipnotiche. Sentite esclamazioni di approvazione per l'elegante eliminazione dei primi nemici, una smorfia di complice disappunto per qualche danno di troppo subito. Ma mai una singola parola in quel primo quarto d'ora passato in compagnia della loro stravagante creatura.

Gli sviluppatori, ad un certo punto, hanno ben pensato di iniziare a parlare? Si sono decisi a raccontarci qualcosa di Ultros? Saremo riusciti a districarci in questo gioco affascinante e ammaliante sin dalla prima schermata?

Esistenzialismo e ontologia

Ultros a tratti sa essere semplicemente ipnotico
Ultros a tratti sa essere semplicemente ipnotico

"Qualcuno si decide a raccontare qualcosa di questo gioco?", chiediamo con un pizzico di impazienza.

Visibilmente divertito, Pelle inizia finalmente a parlare, chiarendo immediatamente il perché di quel silenzio. "Ultros è un metroidvania che indaga sul senso del tutto, senza dare risposte precise", ci spiega. "Anche se nel corso dell'avventura molte cose verranno chiarite, introducendo tematiche filosofiche, etiche, religiose, il gioco vuole spingere l'utente a riflettere sulla vita, sulle responsabilità delle proprie azioni, sul valore delle regole morali che ognuno di noi si impone. Non so dire se Ultros parli di alieni, di divinità, di esseri biomeccanici. Spetterà a chiunque lo giocherà decidere, basandosi sulle sue esperienze personali, sul proprio vissuto, sulle suggestioni ricavate dal viaggio che io e il mio team abbiamo imbastito".

Pelle e Oscar sanno il fatto loro quanto ad infondere curiosità. Entrambi possono definirsi artisti a tutto tondo e, pur con compiti più o meno definiti, hanno dato vicendevolmente il loro contributo in quasi ogni aspetto del gioco, lavorando in sinergia con colleghi eclettici almeno quanto loro.

Difficile dire se di Ultros ci abbia colpito di più il comparto estetico o la sua splendida colonna sonora
Difficile dire se di Ultros ci abbia colpito di più il comparto estetico o la sua splendida colonna sonora

"Ultros è prima di tutto il risultato dell'incontro di idee, punti di vista, visioni diverse. Poi è anche un metroidvania che ci auguriamo possa divertire ed appassionare gli amanti del genere e non solo", ha proseguito Pelle. "Dalla colonna sonora, al comparto artistico, il nostro intento primario è stato quello di affascinare l'utente. Vogliamo che si meravigli di ciò che incontrerà all'interno di Sarcophagus, e che allo stesso tempo si chieda continuamente perché stia combattendo, contro cosa stia combattendo, per conto di chi lo stia facendo. E anche quando avrà parte delle risposte, vogliamo spostare più in là il focus, il centro tematico del gioco, fino a raggiungere la filosofia, l'esistenzialismo, l'ontologia", ha aggiunto Oscar.

La demo messa a disposizione, ambientata proprio all'inizio dell'avventura, in effetti ci ha instillato tantissima curiosità e voglia di conoscere come si svilupperà la trama. Sarcophagus è letteralmente un caleidoscopio di colori e forme di vita più o meno senzienti che si muovono al suo interno. L'anonimo guerriero di cui vestirà i panni l'utente è di poche parole e di cui, come già detto, all'inizio si saprà pochissimo. La colonna sonora, di cui potete gustarvi già un estratto sul sito ufficiale del gioco, aiuta ad immergersi in uno scenario che parla una lingua aliena, eppure allo stesso tempo inspiegabilmente familiare.

Sembra che il gioco presenterà diversi finali, ma al momento gli sviluppatori di Ultros non hanno voluto chiarire con precisione questo punto
Sembra che il gioco presenterà diversi finali, ma al momento gli sviluppatori di Ultros non hanno voluto chiarire con precisione questo punto

I brevi dialoghi intrattenuti con i pochi personaggi incontrati nel corso della demo ci hanno fornito le prime e poco definite coordinate di una lore che, un po' come in un soulslike qualsiasi, un po' come in Hollow Knight, si spiegherà poco alla volta e fino ad un certo punto.

Ultros, dal punto di vista artistico, sembra già sulla buona strada. Affascinante, ipnotico, misterioso al punto giusto, è chiaramente il frutto di sviluppatori capaci, esperti, brillanti. C'è da valutare la varietà e la tenuta del livello qualitativo sul lungo periodo, certo, ma quanto visto ci ha lasciati assolutamente attoniti e a tratti ammutoliti per il senso di meraviglia provato non solo ammirando gli anfratti del Sarcophagus, ma anche ascoltandone rumori e melodie.

Ultros, bello da vedere e da giocare

Nonostante i colori sgargianti di Ultros, solo in un'occasione abbiamo perso di vista per un secondo il protagonista del gioco
Nonostante i colori sgargianti di Ultros, solo in un'occasione abbiamo perso di vista per un secondo il protagonista del gioco

Ultros, fortunatamente, sembra molto promettente anche sul fronte ludico. Classico e poco originale in sé e per sé, forse, ma solido, convincente, profondo quanto basta.

L'anonimo combattente sembra godrà di tutte le principali abilità sfoggiate da altri colleghi coinvolti in esperienze similari. Schivata, scivolata, doppio salto, attacchi che si potenzieranno con il tempo, c'è tutto. Sbirciando l'albero delle abilità ogni cosa ci è parsa al proprio posto, con una progressione cadenzata dalla raccolta di risorse recuperabili eliminando nemici e persino creature che pascolano pacifiche per il Sarcophagus. Bonus di salute, mosse offensive supplementari, abilità che permetteranno al nostro di raggiungere location altrimenti irraggiungibili, da quel poco che abbiamo potuto vedere i pilastri portanti del genere verranno rispettati anche in questa direzione.

Boss a parte, gli altri nemici che abbiamo incontrato nella demo di Ultros potevano essere eliminati con un paio di fendenti
Boss a parte, gli altri nemici che abbiamo incontrato nella demo di Ultros potevano essere eliminati con un paio di fendenti

L'esplorazione, per quanto limitata dall'ottenimento di poteri e oggetti, come in ogni metroidvania che si rispetti, sembra libera quanto basta. Il level design si apre a numerosi sentieri percorribili, tutti generosi di collezionabili, power-up, boss più o meno secondari che aiuteranno e non poco con il completamento dell'albero delle abilità.

Nella demo, per esempio, abbiamo dovuto sconfiggere una sorta di gigantesca mosca, saltandole sul dorso con tempismo, così da colpirla nel punto debole. Una battaglia non certo originale per come è stata affrontata e superata, ma che ci è servita per comprovare la bontà di un sistema di controllo reattivo e tremendamente preciso. Non c'è traccia di inerzia, né il software ha mai mal interpretato un nostro comando. Non a caso, insomma, siamo riusciti ad avere la meglio al primo colpo, nonostante trattandosi del primo boss, e di una demo, siamo certi che il livello di difficoltà fosse settato verso il basso.

Gli sviluppatori ci hanno detto per completare Ultros serviranno una quindicina di ore almeno
Gli sviluppatori ci hanno detto per completare Ultros serviranno una quindicina di ore almeno

Anche nelle fasi esplorative, muovere il protagonista è stato sempre piacevole. Prendendo dimestichezza con il sistema di controllo si può quasi scivolare tra una schermata e l'altra, complice un ritmo dell'azione lievemente sopra la media.

Ultros ha tutte le carte in regola per diventare l'ennesimo metroidvania da giocare a tutti i costi. Soprattutto se siete a caccia di un prodotto esteticamente curatissimo, capace di toccare tematiche di un certo peso, dovreste tenere sott'occhio la promettente creatura di Hadoque. Lo strambo e suggestivo incontro con Pelle e Oscar, due degli sviluppatori, ha messo in chiaro che non avremo a che fare con titolo banale o di facile lettura. Certo, sul fronte del gameplay potrebbe mancare un pizzico di originalità, ma per quanto concerne progressione e level design abbiamo buoni motivi per essere speranzosi che il tutto verrà realizzato con cura per i dettagli e sufficiente caparbietà. Difficile al momento sbilanciarsi troppo sulla qualità della trama, sulla varietà di ambientazioni che potrà offrirci il carapace metallico del Sarcophagus, o se l'albero delle abilità ci permetterà di modellare l'eroe in base al nostro stile di gioco. Questi sono dubbi che ci poteremo sino in fase di recensione, momento fissato in un futuro attualmente sconosciuto, visto che Ultros è previsto per un non meglio specificato giorno del 2024.

CERTEZZE

  • Esteticamente fuori parametro
  • Narrativamente le premesse sono suggestive
  • Gameplay già solido

DUBBI

  • Manca un pizzico di originalità nel gameplay
  • Profondità dell'albero delle abilità tutta da comprovare