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Watch Dogs: Legion, il provato: dalle missioni principali alle attività secondarie

Siamo tornati a giocare Watch Dogs: Legion grazie a una lunghissima sessione di prova. Ecco le nostre nuove impressioni sul titolo Ubisoft

PROVATO di Pierpaolo Greco   —   06/10/2020

A distanza di 3 mesi dal precedente incontro con il titolo, Ubisoft ci ha dato la possibilità di tornare a provare Watch Dogs: Legion attraverso una nuova, corposa sessione di gioco in streaming. Un incontro che ci ha tenuti impegnati praticamente per tutta la giornata e ci ha permesso di sfiorare le 8 ore di gameplay praticamente ininterrotte affrontando numerose missioni primarie così da poter fare la conoscenza con un paio di antagonisti principali che si vanno ad aggiungere alla fazione già incontrata nella precedente prova, Albion.

In aggiunta abbiamo potuto dare un'occhiata alla varietà di attività che ci ritroveremo a svolgere nella Londra distopica e futuribile del gioco, svolgendo alcune quest secondarie e dedicandoci anche alle speciali missioni relative alla liberazione dei quartieri. E chiaramente non abbiamo potuto fare a meno di spendere qualche oretta anche a reclutare nuovi personaggi per rinfoltire il nostro team di hacker e per girovagare tra le vie della capitale inglese seminando un po' di panico.
Ma prima di entrare nel corpo dell'articolo, se non sapete di cosa tratta e come funziona questo nuovo sequel della serie Ubisoft, il nostro consiglio è di dare un'occhiata alla nostra precedente prova di Watch Dogs: Legion così da conoscere ogni particolare del suo gameplay, prima di scoprire nel dettaglio le novità di questa sessione di prova.

Il clan di Mary Kelley

La nostra prova era ambientata a poche ore dall'inizio del gioco con l'intera Londra già a nostra disposizione e con un paio di quartieri liberati dal dominio di Albion, uno sparuto gruppo di personaggi con cui poter esplorare la città e svolgere le quest e un minimo di tecnologie sbloccate.

Il fulcro dell'hands-on era quindi focalizzato sullo svolgimento di una lunga serie di missioni principali legate a due degli antagonisti dei Dedsec che, approfittando del tumulto sociale e della conseguente dittatura militare, hanno guadagnato potere e si stanno facendo strada tra le vite dei cittadini. La prima linea di quest aveva per protagonista Mary Kelley, una spietata signora di mezza età che, nonostante le apparenze, è riuscita a farsi strada tra la criminalità londinese mettendo in piedi il più importante clan malavitoso delle city: droga, prostituzione e soprattutto smercio di armi all'interno dei confini della capitale inglese sono sotto il suo diretto controllo.

Watch Dogs Legion 1

Ma c'è qualcosa di ancora peggiore che scopriremo svolgendo le missioni della campagna che la riguardano direttamente: attraverso l'uso di un chip sottocutaneo in grado di provocare scosse elettriche letali, il clan Kelley sta tentando di ripristinare una sorta di schiavitù controllando la vita dei cittadini ai margini della società, obbligandoli a svolgere per l'associazione criminale le mansioni più rischiose o degradanti.

Il controllo delle vite di questi poveri cittadini sembra essere totale e chi si ribella viene brutalmente ucciso con l'ausilio del chip, privato della sua identità reale e digitale e sfruttato anche da morto nel mercato nero della compravendita di organi.

Le diverse missioni svolte per tentare di mettere fine allo strapotere del clan Kelley ci hanno portato attraverso tutta una serie di location di "servizio" della città, a partire da un grandissimo centro di smaltimento rifiuti di portata europea, per arrivare fino all'inceneritore di Southwark, il tutto con l'obiettivo di ritrovare e poi seguire le tracce di un agente di polizia che aveva iniziato a indagare sulle reali intenzioni del clan.

Watch Dogs Legion 5

Le missioni svolte ci sono apparse tutte fortemente orientate allo stealth, soprattutto alla luce delle imponenti risorse dei Kelley sia in termini di equipaggiamento che di disponibilità di uomini per darci la caccia, ma quello che abbiamo particolarmente apprezzato di questa linea di quest riguarda l'ottima varietà degli scenari e una predisposizione alla parte investigativa attraverso l'uso di ologrammi in realtà virtuale che, in punti specifici della narrativa, ci permettono di ricostruire gli avvenimenti e seguire poi le tracce dei protagonisti della scena.

Chi ha giocato a The Division, un'altra serie firmata Ubisoft, può immediatamente comprendere a cosa ci riferiamo pensando alle ricostruzioni Echo, solo che nel caso di Watch Dogs: Legion la ricostruzione degli avvenimenti ha una funzione decisamente più proattiva nello svolgimento della missione.

I 404 e Skye Larsen

L'altra, lunga serie di missioni principali che abbiamo potuto affrontare una volta conclusa la sezione relativa al clan Kelley a nostra disposizione, riguardava un altro gruppo di hacker nati dopo l'attacco terroristico dello zero day di Londra per tentare di sovvertire l'ordine dittatoriale messo in piedi da Albion. Si tratta dei 404, gruppo dalle ottime abilità di hacking di cui dovremo guadagnare la fiducia prima di poter conoscere l'obiettivo ultimo delle loro scorribande tecnologiche: lo stop di tutte le attività di ricerca di Skye Larsen e, in particolare, della messa in commercio dell'ultimo ritrovato della sua società tecnologica.

Larsen è una sorta di visionaria fautrice dell'evoluzione ultima della mente umana attraverso un collegamento neurale con un gigantesco mainframe: un modo semplicemente geniale per donare l'immortalità a tutti i ricchi cittadini di Londra che potranno permettersi l'uso del suo software. In realtà scopriremo ben presto che la donna avrà commesso delle terrificanti nefandezze per tentare di ultimare le sue analisi e, soprattutto, il suo desiderio di immortalità la porterà a prendere decisioni estremamente pericolose per la Londra altamente tecnologica di Legion, generando uno scenario di dominio e controllo delle intelligenze artificiali da brivido che dovremo tentare di ostacolare.

Watch Dogs Legion 10

Rispetto alla linea di quest relative al clan Kelley, le missioni dei 404 e poi quelle relative a Skye Larsen ci hanno particolarmente colpito sia per la maggiore aderenza allo stile futuristico e cybernetico dei primi Watch Dogs, in termini di scenari e situazioni di gioco, sia per la volontà di allontanarsi dallo stile scanzonato e quasi umoristico di Legion per offrire un punto di vista più cupo e drammatico arrivando fino alle estreme conseguenze di un gesto drastico che dovremo compiere alla fine della serie di missioni. Gesto che, a quanto pare, lascerà aperta persino la possibilità di un finale multiplo per quello che concerne la linea di quest.

Terminata questa lunga parte della nostra sessione di prova, ci siamo dedicati a una manciata di missioni secondarie: una prevedeva il salvataggio di un ostaggio all'interno di un cantiere dedito alla costruzione di grattacieli; un'altra, decisamente più originale, ci obbligava a hackerare una serie di taxi per poi dirigerci al quartier generale della principale società di gestione delle black car nel tentativo di disabilitare il mainframe e sventare una sorta di ribellione dell'intelligenza artificiale che gestiva i taxi londinesi.

Un'altra parte integrante delle attività secondarie di Watch Dogs: Legion è rappresentata dalle missioni di liberazione di ognuno dei quartieri che compongono la città. Come avevamo già scritto nel precedente articolo, per portare dalla nostra parte le zone di Londra, dovremo prima svolgere alcune missioni secondarie piuttosto brevi così da far salire la reputazione dei Dedsec e quando quest'ultima sarà al massimo, si sbloccherà una missione finale che prevede l'hacking del terminale principale del quartiere, solitamente situato all'interno di una location iconografica della città.

Watch Dogs Legion 4

Nel caso specifico di questa nostra prova, la missione di liberazione si svolgeva all'interno del Big Ben e prevedeva una lunghissima sezione platform tra gli ingranaggi dell'orologio ai comandi di un drone ragno.

Questa parte specifica di missione ci ha dimostrato ancora una volta come Ubisoft stia puntando forte sul concetto di varietà delle missioni, tra l'altro creando una variante sul tema del controllo e liberazione dei quartieri che il publisher stesso ha inventato e poi saturato con i suoi Assassin's Creed.

Dobbiamo riconoscere che in tutte le ore della nostra prova di Watch Dogs: Legion non ci siamo quasi mai ritrovati a svolgere le stesse missioni per quello che concerne la storia principale e le attività secondarie. Sono forse soltanto le missioni di reclutamento a essere più deboli sotto questo aspetto.

Il team di hacker

Questa volta la prova si apriva con una manciata sparuta di personaggi a nostra disposizione e con pochissimi upgrade tech già sbloccati. Avevamo a nostra disposizione il tecnico dell'azienda elettrica, il leader delle proteste cittadine e un agente internazionale del contro terrorismo. Non abbiamo però potuto fare a meno di lanciarci in una manciata di reclutamenti addizionali per rimpolpare le nostre fila. Abbiamo quindi portato dalla nostra parte un ufficiale della polizia, l'artista di strada con le sue bombolette spray, un operaio edile e, per concludere, l'assassino di professione: l'emulo di John Wick, per intenderci.

Tralasciando abilità speciali e peculiarità di ogni potenziale membro dei Dedsec, impegnarci nel loro reclutamento ci ha permesso di scoprire qualche ulteriore variazione sul tema. Innanzitutto potrà capitare di voler assoldare anche cittadini che non hanno una buona considerazione del nostro team di hacker e, in questo caso, dovremo prima studiare e seguire le loro routine quotidiane per poter intercettare e scoprire le loro necessità così da poter intervenire di nascosto su di esse. A quel punto potremo sbloccare effettivamente la missione che riguarda il loro reclutamento.

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Probabilmente è proprio su questo aspetto che Watch Dogs: Legion ci è apparso più debole del previsto: ci è infatti sembrato che, in concreto, avremo due possibili ordini di quest da svolgere: la liberazione di un amico o un parente del cittadino che vogliamo reclutare, oppure l'accesso a un qualche database per cancellarlo e ripulire così la fedina penale, i debiti o qualsiasi altro tipo di minaccia digitale che insiste sul potenziale membro del nostro team.

Confidiamo di essere stati poco fortunati durante la nostra prova, che comunque ha riguardato soltanto quattro reclutamenti, ma non possiamo nascondere di essere rimasti più dubbiosi sulla varietà di situazioni, laddove il resto di Legion ci ha invece stupito su questo aspetto tra mini-giochi, svariati puzzle ambientali e logici e tutto il discorso delle missioni di cui abbiamo parlato in precedenza.

Un altro elemento di cui ci ritroveremo sicuramente a discutere in fase di recensione riguarda il cambiamento radicale di una delle feature che maggiormente avevamo apprezzato di Watch Dogs: Legion fin dal suo annuncio e che avevamo notato già nella precedente prova: l'apparente sparizione la rimozione della morte permanente obbligatoria dei propri personaggi.

Ora il gioco ci consente di attivarla o meno dal menu delle opzioni così da poter scegliere se mantenere questa feature oppure se disabilitarla come fatto durante la nostra prova. Da quanto abbiamo potuto provare, In questo caso, i membri del nostro team potranno ancora essere feriti "mortalmente" o catturati dalla polizia ma il risultato sarà semplicemente l'impossibilità di selezionarli dal menu apposito per un certo numero di minuti, solitamente 30 o 60. Un periodo di tempo che può essere accorciato reclutando nella propria squadra specifici personaggi che hanno, come bonus passivo, proprio la riduzione del tempo di cooldown di un personaggio, come ad esempio medici o agenti di polizia.

Watch Dogs Legion 8

Da questo punto di vista, pur comprendendo la scelta a livello di design soprattutto per una questione di appetibilità verso un pubblico mainstream, l'audacia iniziale del team di sviluppo ci aveva chiaramente fatto un'ottima impressione.
Prima di lasciarvi alla sintesi finale vi ricordiamo che Watch Dogs: Legion sarà disponibile a partire dal 29 ottobre 2020 su PC, PlayStation 4, Xbox One e Stadia e sarà aggiornato gratuitamente su next-gen non appena PlayStation 5 e Xbox Series X e S saranno disponibili sul mercato.

Il nuovo incontro con Watch Dogs: Legion ha confermato ancora una volta tutte le nostre certezze e considerazioni sul gioco, lasciando però inalterati i principali dubbi che avevamo espresso anche in precedenti occasioni. Il gioco è davvero divertente e sembra offrire una libertà di approccio e una varietà di situazioni che difficilmente ci è capitato di trovare in altri action open world. Allo stesso tempo alcune sbavature, soprattutto sul fronte tecnico e in particolare per quanto concerne l'intelligenza artificiale, continuano a non convincerci pienamente e rimaniamo curiosi di capire se la profondità che abbiamo intravisto in alcune parti della quest line principale sarà un elemento costante della campagna o se rimarrà relegata ad alcune, interessanti eccezioni.

CERTEZZE

  • Grande libertà di azione
  • Molto buona la varietà delle missioni
  • Londra è sicuramente il protagonista più appariscente

DUBBI

  • L'intelligenza artificiale rimane poco reattiva e stimolante
  • Alcuni elementi del reclutamento non ci hanno convinto fino in fondo