Quando ci è stato detto che avremmo visto in anteprima Wreckreation, non sapevamo bene cosa aspettarci. Ogni dubbio si è dissolto una volta entrati nell'area predisposta e, seduto sul divano in pelle a pochi metri dallo schermo gigante dove girava il gioco, abbiamo visto lui, proprio lui: l'indomabile, irresistibile, inglesissimo Alex Ward. Un'altra veloce occhiata allo schermo e saremmo tranquillamente potuti uscire a scrivere questo articolo dall'inizio alla fine perché a quel punto ci era già tutto chiaro. Gameplay, logo, autori... non c'è un singolo aspetto di Wreckreation che non richiami alla mente Burnout Paradise.
Alex Ward, insieme a Fiona Sperry, è infatti il fondatore di Criterion, la software house inglese divenuta strafamosa per due cose: il rivoluzionario motore Renderware, che potremmo definire l'Unreal Engine dell'epoca che venne scelto anche da Rockstar Games per i suoi primi GTA in 3D, e per la serie di giochi di corse arcade Burnout, creata proprio per spingere al massimo questo motore grafico che faceva della velocità nello streaming dei dati il suo cavallo di battaglia.
Criterion, fino ad allora di proprietà della Canon, venne venduta nel 2004 ad Electronic Arts che ne sostenne le idee fino al 2008 e al grande successo di pubblico e critica riscosso dall'eccezionale Burnout Paradise. Questo Burnout sarà però anche l'ultimo: dopo Paradise, EA sfrutterà l'abilità del team inglese per rivitalizzare Need For Speed e per aiutare DICE nello sviluppo di Battlefront II, Battlefield V e il recente Battlefield 2042. Che spreco, vero?
L'ascesa
La stessa cosa devono aver pensato Alex Ward, Fiona Sperry e altri membri del team originale che nel 2014 salutano Criterion, ringraziano a denti stretti Electronic Arts e se ne vanno sbattendo educatamente la porta. A stretto giro viene fondata la Three Fields Entertainment che, con poco budget, ma grande cuore, inizia a lavorare ai suoi primi progetti. La giovane software house si fa le ossa con due giochi molto semplici ma anche molto divertenti, Dangerous Golf e Lethal VR, ma l'obiettivo finale è un altro: ricostruire da zero Burnout.
Danger Zone è il primo passo, un gioco ambientato in un ambiente protetto nel quale sono state inserite diverse sfide di guida; Danger Zone 2 è praticamente lo stesso gioco, ma questa volta in ambienti aperti e con molto più traffico; infine è il turno di Dangerous Driving che potremmo definire una sorta di versione alpha di Burnout 3. Tutto avviene in pochissimi anni, dal 2017 al 2022: in questo lasso di tempo, Three Fields Entertainment ha lanciato sul mercato tre giochi che in passato avrebbero avuto la forma di tre versioni di un unico videogame ancora in sviluppo. Quel videogioco sembra finalmente essere pronto, e il suo nome è proprio Wreckreation.
Nel paradiso della velocità
Nonostante i Three Fields Entertainment continuino ad essere un team piuttosto piccolo, l'esperienza accumulata negli ultimi anni e l'aiuto economico di THQ Nordic si fanno sentire in Weckreation. Niente piste delimitate come in Dangerous Driving, in Wreckreation avremo a disposizione un'enorme isola di 400 chilometri quadrati piena di dislivelli, colline e zone più o meno irraggiungibili, ma il bioma dovrebbe essere unico. Il sistema di deformazione delle auto, visto che gli incidenti continuano ad essere uno degli elementi più importanti dell'esperienza, è migliorato visibilmente dal loro ultimo gioco, ma continua ad essere meno estremo di quello raggiunto da Burnout.
Il punto nevralgico di questo nuovo gioco, però, dovrebbe essere la capacità di modificare la mappa in tempo reale per tutti i partecipanti alla sessione, cambiandone i nomi delle strade, delle colline, dei fiumi; sarà inoltre possibile costruire enormi rampe che si inerpicano nel cielo, curve paraboliche che sfiorano gli alberi, e farlo tutti insieme. Il proprietario della partita può organizzare gare in pochi click, cambiare l'ora e il meteo in piena libertà e senza dover creare una nuova stanza. Un editor potente, che potrebbe ricordare quello di Trackmania, altro gioco basato su folli tracciati e macchine che si muovono a velocità sovraumane.
In Wreckreation ogni stunt ed evento verrà salvato insieme ai migliori punteggi di ciascun giocatore: se rompi un cartellone saltando da una collina e atterrando dopo un giro della morte, il sistema ti darà un punteggio e lo renderà visibile per chiunque vorrà sfidarti nella medesima evoluzione. Wreckreation sfoggia anche una colonna sonora di tutto rispetto, almeno sulla carta: nel gioco troveremo ben sedici stazioni radio che spazieranno dal gospel al rock, dalle colonne sonore più famose al jazz e al pop da classifica.
Il gameplay sembra solido e anche tecnicamente è già un bel vedere con dei riflessi davvero pazzeschi, ma da qui ad avere la certezza che Wreckreation riesca nell'arduo compito di replicare il fascino di Burnout Paradise, ce ne passa. Non è una cosa facile da replicare anche se l'hai già fatta una volta; basta un nulla per trasformare gli incidenti simbolo della serie da caratteristica unica a inutile e fastidioso orpello, come del resto è accaduto in Dangerous Driving.
Wreckreation promette davvero bene, ma al momento non ha ancora una data di uscita. Il racing game di Three Fields Entertainment è attualmente in sviluppo su PS4, Xbox One, PC, PS5 e Xbox Series, anche se è piuttosto probabile che le versioni "old gen" possano essere abbandonate strada facendo. La voglia di stupire c'è, il gioco sembra già solido, staremo a vedere se sarà abbastanza. Voi avete ancora voglia di Burnout?
CERTEZZE
- Incidenti tanto drammatici quanto esilaranti
- Velocissimo e pieno di sfide
- La personalizzazione dell'isola
DUBBI
- L'isola sembra avere un solo vero bioma
- Sarà divertente anche da soli?
- Nulla ci è stato detto riguardo una story mode