È diventato difficile valutare gli eventi Microsoft dalla parte della stampa, ormai. Non fraintendeteci: sono tutte macchine mediatiche ben oliate, che servono a mantenere i giocatori aggiornati sulle nuove strategie della casa e creano un po' di sano hype nei fan della piattaforma, ma ormai è abbastanza chiaro come ogni occasione di questo tipo venga utilizzata principalmente per rafforzare i legami con la community, e il coverage risulti per lo più un pensiero secondario. Lo comprendiamo, Phil Spencer e la sua squadra hanno lavorato molto per rafforzare il marchio Xbox negli ultimi anni, e hanno puntato alla grande sull'esperienza utente e i servizi. Con il Game Pass peraltro chiaramente in prima linea nelle strategie future e l'evidente volontà di non recludere i titoli della casa a una singola piattaforma, ci aspettavamo un evento ancora molto incentrato su argomenti di questo tipo, magari con qualche annuncio di straforo ad arricchire l'esperienza. Microsoft invece, ha deciso di sparare un paio di bombette sul palco, pur continuando a centralizzare la discussione proprio su Game Pass e Project xCloud. Non sono stati annunci capaci di far venir giù l'arena (uno in particolare ci ha fatto scuotere la testa), ma se non altro dimostrano una discreta volontà di coprire la chiusura di questa generazione sfruttando i propri team principali, in attesa di Scarlett.
Game Pass a tutto spiano
Come già sottolineato, sarebbe stato folle da parte di Spencer e dei suoi non sottolineare ancora una volta l'offerta incredibile di Game Pass (ad oggi ottenibile peraltro per tre mesi in versione Ultimate per la cifra ridicola di 1€). Durante lo show sono stati annunciati molti nuovi giochi, e se alcuni erano già abbastanza prevedibili - su tutti Age of Empires II Definitive Edition e RAGE 2 - altri hanno rappresentato graditissime sorprese, come un The Witcher 3: Wild Hunt in arrivo a breve sulla versione console del Pass assieme a Darksiders 3, My Friend Pedro e il nuovo Life is Strange 2, oltre a una lista notevolissima di arrivi previsti per il 2020 come Flight Simulator, Tekken 7, il seguito di Ori e Wasteland 3 (che abbiamo avuto anche occasione di provare in loco). Le aggiunte "davvero" inaspettate vengono però dal Giappone, perché a quanto pare Spencer ha stretto accordi con SEGA e Square Enix, garantendo a Xbox una serie di titoli da non sottovalutare.
Gli Yakuza, ad esempio, arriveranno l'anno prossimo sul Pass con Zero, Kiwami e Kiwami 2 (quindi alcuni dei titoli migliori e più recenti della saga), laddove Square porterà nientepopodimeno che la serie Final Fantasy e i Kingdom Hearts. Praticamente tutti i Final Fantasy dal sette in poi dovrebbero esser disponibili sia su console che su PC, mentre "solo" i Kingdom Hearts prima del 3 faranno parte del pacchetto, anche se Spencer ha precisato di voler portare la serie nella sua interezza durante la breve presentazione introduttiva del pomeriggio. Insomma, un mix non indifferente, che mostra un occhio di riguardo agli sviluppatori nipponici e forse apre anche la porta a collaborazioni più marcate con il sol levante in previsione del futuro.
Già che parliamo di futuro, però, è il caso di tirare fuori i nuovi annunci, perché sul palco sono stati rivelati vari progetti di software house davvero significative, tra cui Obsidian, DontnoD, e Rare. Ora, non si è visto moltissimo di Everwild, il nuovo titolo della storica software house britannica, ma pare sarà un progetto estremamente innovativo, incentrato su un'ambientazione ricca di natura e misticismo. Più prevedibile invece Tell Me Why, un videogame fortemente narrativo affidato a uno studio, i DontnoD appunto, già specializzato in avventure di questo tipo, ma più che mai alle prese con tematiche difficili da trattare (i protagonisti sono infatti due gemelli, e Tyler è un personaggio transgender, sulla cui caratterizzazione il team ha lavorato moltissimo). Dal canto nostro, fiducia piena per questa squadra quando si tratta di lavori del genere.
Molta meno esaltazione invece per Grounded, il nuovo lavoro degli Obsidian. Ok, è un progetto di dimensioni più ridotte, sviluppato da un piccolo team interno per creare qualcosa di alternativo e sperimentale, eppure ci è sembrato un survival fin troppo semplicistico e dal target molto giovane, proprio in un periodo in cui il team sta riacquistando la sua importanza e dignità nel periodo recente. Difficile dire cosa abbia spinto la casa verso tale progetto, ma esiste comunque la possibilità che si sviluppi in modi interessanti: la premessa dei protagonisti miniaturizzati e alle prese con la natura è pur sempre abbastanza valida.
Bene infine l'aggiornamento di Sea of Thieves (The Seabound Soul, apparentemente molto più story driven del solito) - Microsoft continua giustamente a supportare il gioco - e il reveal del gameplay di Age of Empires 4, di cui da tempo attendevamo notizie concrete. Anche i Ninja Theory, comunque, sono ricomparsi con il loro competitivo online Bleeding Edge: lo abbiamo testato, e non ci è parso cambiato molto dall'ultima build, nonostante alcune sensibili migliorie tecniche.
Il resto della conferenza? Beh, Project xCloud ovviamente, che per Spencer rappresenta un servizio molto importante per il futuro e sembra voler supportare ogni genere di periferica e piattaforma (persino quelle della concorrenza, visto che anche i DualShock di PlayStation sono supportati), le offerte in arrivo per il Black Friday (con grossi sconti su console e controller), un po' di immancabile Minecraft, con il carinissimo Minecraft Dungeons e nuovi nemici svelati per Minecraft Earth. C'è stato anche spazio per dell'altro sano gameplay di Halo Reach su PC (che resta comunque un titolo attesissimo nella Master Chief Collection), CrossfireX, The Artful Escape e Star Wars - Jedi: Fallen Order (ma di quest'ultimo vi parleremo a brevissimo con la recensione).
In parole povere, un evento con molta carne al fuoco, ma ancora chiaramente di transizione, con l'evidente volontà di supportare alla grande i servizi meglio ricevuti dal pubblico, e i team principali al lavoro sulla prossima generazione. Ci aspettavamo più o meno questo, e non siamo rimasti delusi.
