Shin Eui-jin, politico sudcoreano, è in procinto di presentare una proposta di legge la cui attuazione consentirebbe di regolare i videogiochi online al pari di alcool, scommesse e droghe.
Secondo Eui-jin la natura assuefacente dei videogiochi richiede un intervento deciso che in questo caso andrebbe a influire sullo sviluppo, sul lancio e sulla pubblicizzazione dei titoli online. In Sud-Corea il videogioco online rappresenta un fenomeno estremamente rilevante con milioni di giocatori attivi su shooter e strategici. Ma la patria dell'e-sport moderno si scontra anche con i problemi derivati da una tale passione.
Molti giocatori vivono letteralmente di fronte a un monitor e qualcuno arriva persino a morire nelle postazioni da gioco dei cybercafè. La regolazione forzata, e un'eventuale censura, non sembrano, però, una soluzione adeguata. Come in altre realtà la sensibilizzazione e il richiamo alla responsabilità dovrebbe essere il primo punto, trattato quotidianamente, da tutti i cittadini preoccupati, senza il bisogno di cacce alle streghe o limitazioni ferree che finiscono, puntualmente, per creare più problemi e angosce di quanti ne risolvano.
Fonte: Polygon