Il drastico calo dell'utenza di World of Warcraft si è inevitabilmente ripercosso sugli introiti che, già ad aprile 2013, si erano più che dimezzati rispetto ai 204 milioni di dollari fatti registrare nel settembre 2012. Un calo del 54% che pur influenzato dall'uscita di concorrenti di un certo peso è un chiaro segnale di un forte declino.
Il titolo resta comunque l'MMO più popolare, e di diverse misure, in circolazione, ma secondo Superdata Research, il team di analisti che ha quantificato le summenzionate cifre, il calo di utenti rende sempre più papabile l'adozione di un sistema di pagamento interamente basato sulle microtransazioni. Molti titoli online hanno già seguito con successo questa strada e Blizzard sta già implementando transazioni più corpose rispetto a quelle, disponibili da tempo, che riguardano cavalcature e mascotte.
Nel 2011, quando si è parlato per la prima volta dell'opzione free-to-play, il titolo Blizzard, per andare in pari con gli introiti garantiti dalle sottoscrizioni, avrebbe dovuto attirare il 53% dell'intero bacino d'utenza del mercato free-to-player dell'epoca. Ma oggi la percentuale è ben diversa sia per il succitato calo degli introiti, sia per l'enorme ampliamento del bacino d'utenza del modello freemium. A questa valutazione, Superdata Research aggiunge le rilevazioni sulle microtransazioni già attive nell'MMO che superano i 20 milioni di introiti mensili e dimostrano che l'utenza è disposta ad acquistare degli extra in World of Warcraft.
Link: Superdata Research
