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Secondo Richard Hilleman il mobile sta forgiando i giocatori del futuro

L'innovazione è stata lasciata nelle mani di "un tizio morto di Cupertino"

NOTIZIA di Mattia Armani   —   25/09/2013

Richard Hilleman di EA ha affermato che l'industria classica ha chiesto troppo ai suoi clienti in termini di skill, soldi e tempo e si è arenata in un sistema che ha messo in mano al mobile lo scettro dell'innovazione. Mentre un tempo i giovani giocatori imparavano dai videogiochi creati da Miyamoto, ha affermato Hilleman, oggi imparano dai touch screen dei dispositivi iOS. Hilleman è grato a Miyamoto per quanto ha fatto, in termini di innovazione, nel mondo videoludico. Ma ora anche il guru nipponico ha perso terreno e negli ultimi cinque anni a plasmare il pubblico è stato "un tizio morto di Cupertino".

Il discorso di Hilleman appare fin troppo generalista e sebbene punti a sottolineare quanto la scarsa innovazione dell'industria classica abbia favorito il mobile, evoca abilità e tempo come elementi negativi del videogioco andando a colpire interi generi che hanno tutto il diritto di esistere. Un panorama fatto interamente di esperienze touch da fruire rapidamente non risulta solo triste ma è anche irrealistico. Senza varietà la crescita è esclusa e questa è fondamentale anche per quel mercato dei grandi numeri evocato proprio da Hilleman. Un mercato che non è l'unico possibile, per nostra fortuna, come dimostrano Steam, Kickstarter, GOG, Bohemia, Paradox e svariate altre realtà che coniugano modestia, guadagni e creatività in modo eccellente.

Fonte: GamesIndustry