L'inchiesta condotta dalla commissione europea sui vantaggi fiscali ottenuti da Apple in Irlanda è giunta a conclusione ed è stato pubblicato l'esito, che condanna la casa di Cupertino a pagare ben 13 miliardi di euro di imposte arretrate. Si tratta di una somma quaranta volte più alta rispetto all'ultima multa emessa per un caso del genere.
L'indagine ha avuto inizio tre anni fa, quando la commissione europea è venuta a sapere che alcuni paesi, fra cui appunto l'Irlanda, avevano fornito veri e propri aiuti di stato a determinate aziende in cambio di investimenti sul loro territorio. Questo tipo di condotta viene però considerata una violazione delle regole sulla libera concorrenza, e punita come già accaduto in passato.
Stando a quanto emerso, Apple avrebbe pagato un'aliquota pari ad appena lo 0,005% nel 2014 e all'1% nel 2013 rispetto a quella standard irlandese, già bassa di per sé, corrispondente al 12,5%. A questo punto è probabile che l'azienda guidata da Tim Cook ricorra in appello, mentre il governo irlandese si è già schierato contro la decisione presa dall'Europa per bocca del ministro delle finanze, Michael Noonan.