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I doppiatori di videogame hanno proclamato uno sciopero, produzioni a rischio?

L'iniziativa punta a sensibilizzare l'opinione pubblica circa l'altalenante trattamento offerto dai publisher

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   23/10/2016

Dopo diciotto mesi di infruttuosa contrattazione, gli oltre 160.000 membri della Screen Actor's Guild - American Federation of Television and Radio Artists hanno deciso di proclamare uno sciopero che riguarda tutti i titoli la cui produzione ha avuto inizio dopo il febbraio dello scorso anno, quando il contratto precedentemente in essere è scaduto senza che i publisher abbiano voluto rinnovarlo.

La Screen Actor's Guild vorrebbe che i doppiatori di videogame ricevessero un trattamento simile a quello degli attori di film, anche perché di fatto molti membri dell'associazione lo sono, basti pensare a Ray Liotta, Samuel L. Jackson, Gary Oldman e Kiefer Sutherland. Ciò significherebbe ottenere un compenso extra sulla base del successo del gioco, oltre alla paga standard di 825 dollari per sessione di registrazione da quattro ore. Fra le richieste c'è inoltre quella di un surplus laddove la performance implichi dei rischi per la voce dell'attore, ad esempio nel caso in cui si debba gridare.

I publisher nel mirino, fra cui Activision, Electronic Arts, Take-Two e Warner Bros., potrebbero decidere di ignorare del tutto lo sciopero e trovare altre soluzioni per il doppiaggio dei propri titoli, eventualità che i membri della Screen Actor's Guild ovviamente non si augurano.