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Birmano perde il suo account Origin con venti giochi, senza alcun preavviso

Un caso ci illustra i rischi del mercato digitale

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   31/10/2016

Da utenti finali siamo abituati a dare per scontate molte cose che scontate non sono. Soprattutto il mercato dei beni digitali presenta dei rischi che non siamo abituati a considerare e che il caso dell'utente Reddit trivial_sublime illustra alla perfezione.

L'uomo vive in Birmania (ma non è birmano) ed era il felice titolare di un account Origin, il client dei giochi Electronic Arts per PC, su cui erano registrati circa venti giochi. Ne stiamo parlando al passato perché da un giorno all'altro si è trovato nell'impossibilità di collegarsi al suo account. Il messaggio di rifiuto non gli spiegava quale fosse il problema, così ha fatto una ricerca su internet e ha scoperto con orrore che Origin non è più disponibile in Birmania.

Cos'è successo? Electronic Arts si è trovata a suo dire costretta a bloccare l'utilizzo di Origin in Birmania per via delle leggi statunitensi. In realtà va notato che il presidente americano Barak Obama ha rimosso le sanzioni contro la Birmania a partire dal 7 ottobre, mentre gli account sono stati bloccati subito dopo. Da notare anche che Electronic Arts non ha disattivato gli account, ma li ha resi inaccessibili dalla Birmania senza offrire alcun tipo di rimborso. I giochi sono comunque accessibili passando dai VPN (Virtual Private Network), che purtroppo non sono una soluzione accettabile per l'online, visto che portano il ping oltre quota 350.

Si tratta di un caso che meriterebbe un'indagine approfondita perché, come fa ben notare trivial_sublime, evidenzia un grosso problema del mercato digitale: "I soldi che si pagano alla grandi compagnie ci danno essenzialmente nulla, a parte la vuota promessa che la compagnia ci farà giocare con il suoi giochi finché non deciderà altrimenti."

Ovviamente la Birmania è un territorio particolare e non è facile entrare nel merito del caso in termini di leggi e vincoli commerciali. Rimane il fatto che la facilità con cui centinaia di persone sono state private dei loro acquisti senza nessun preavviso è davvero inquietante.

Nel frattempo Electronic Arts ha fatto sapere che in seguito alla rimozione dell'embargo commerciale sta rivedendo la situazione. Speriamo che si arrivi presto a una soluzione che non penalizzi persone che hanno come unica colpa quella di aver acquistato dei videogiochi in formato digitale.