Qualche giorno fa Blizzard ha pubblicato un fumetto dedicato a Overwatch in cui Tracer bacia la sua compagna, rivelandosi gay. In un cast colorato e variegato come quello che compone il gioco non dovrebbe stupire più di tanto e, dopo mesi che Overwatch è sul mercato, non dovrebbe produrre chissà quali scossoni. Purtroppo non sta andando così e sui forum ufficiali non si parla d'altro da allora, con topic fiume pieni di rimostranze e prese di posizione, quasi che l'inclusione di una persona gay nel gioco fosse un fatto politico.
Ora, sinceramente fatichiamo a vedere una qualsivoglia presa di posizione politica da parte di Blizzard per un fatto del genere. Tracer è semplicemente gay, ma le sue preferenze sessuali non si manifestano in gioco e, soprattutto, non sono tema dello stesso. Quella è la sua natura fuori dall'azione, natura che non dovrebbe essere oggetto di dibattito in quanto tale.
Per questo stupisce leggere di persone pronte ad associare la vittoria alla corsa per la Casa Bianca di Donald Trump alla sessualità di Tracer, come se la vittoria di un presidente di destra dovesse portare gli omosessuali a suicidarsi in massa, e di molti che addirittura vorrebbero il rimborso del gioco sentendosi ingannati (non si capisce bene da cosa, visto che la Tracer in gioco è rimasta identica a prima).
Insomma, pare che sempre più spesso le accuse di politicizzazione di certi argomenti provengano da persone che politicizzano tutto e che non riescono ad accettare il minimo compromesso culturale.