Nonostante dei risultati record per il 2016, annunciati nel corso di una recente conferenza finanziaria, Activision ha deciso per una netta ristrutturazione interna che ha portato a una grossa mandata di licenziamenti.
A farne le spese è circa il 5% dell'organico della compagnia, tra dipendenti appartenenti al corpo centrale di Activision e sviluppatori facenti parte di vari team interni, tra questi etichette note come Infinity Ward e Beenox. La prima squadra, in particolare, è responsabile storica della serie Call of Duty e ha lavorato al recente Call of Duty: Infinite Warfare. Il gioco ha visto vendite inferiori alle aspettative per Activision, anche se non sembra sia stato questo l'elemento scatenante i licenziamenti, che hanno colpito almeno 20 membri del team.
Secondo quanto riportato in via ufficiale, "Activision publishing sta riallineando le risorse per supportare i prossimi progetti e accelerare la transizione verso il digitale", dunque i licenziamenti rientrerebbero in una riorganizzazione strategica del publisher. Ultimamente ha fatto discutere la notizia sulla possibilità che una consistente quota di azioni di Bungie possa entrare in possesso di Activision se Destiny 2 non dovesse uscire per il 2017.