Un elemento caratterizzante del nuovo Call of Duty: WWII è sicuramente il ritorno alle origini rappresentato dall'ambientazione storica, ma qualche dettaglio interessante sta emergendo anche sull'impostazione narrativa del gioco.
Il senior creative director di Sledgehammer, Bret Robbins, ha spiegato a Glixel che la storia del nuovo capitolo è molto incentrata sui personaggi, pertanto è importante che questi siano ben caratterizzati e che i giocatori stabiliscano con questi delle relazioni. Per quanto riguarda la narrazione, la storia dovrebbe essere raccontata maggiormente attraverso il gameplay, anzi principalmente attraverso le fasi di gioco, prendendo ispirazione anche da titoli piuttosto lontani dalle atmosfere e dal genere di Call of Duty.
"Firewatch è uno dei miei giochi preferiti, Gone Home è stato grande", ha spiegato Robbins, "I giochi stanno crescendo e il pubblico è più sofisticato, si aspettano sempre più una buona storia", ha spiegato, prendendo come esempio anche Virginia e altri indie. "Ho guardato a loro come ispirazione e tecniche".
Per quanto riguarda invece il gioco giocato, è emerso oggi il rumor sulla possibilità di un multiplayer a 48 giocatori per il nuovo capitolo.