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Il blogger russo che ha giocato a Pokémon GO in una chiesa è stato condannato a tre anni e mezzo di carcere

Confermata la pena chiesta dai procuratori per Ruslan Sokolovsky, incauto giocatore di Pokémon GO

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   11/05/2017

Pokémon GO ha avuto un impatto positivo sulla vita di alcune persone, spingendole a uscire di casa e magari a conoscere qualcuno, ma l'app di Niantic ha anche dimostrato di essere pericolosa quando utilizzata in modo improprio, come nel caso del blogger russo Ruslan Sokolovsky, beccato mentre cercava Pokémon con il suo smartphone in una chiesa.

Il giudice Yekaterina Shoponyak ha confermato la richiesta dell'accusa, condannando il ragazzo a tre anni e mezzo con pena sospesa. "In accordo con la valutazione di un esperto, la corte considera il blogger Sokolovsky colpevole di incitamento all'odio, violazione dei sentimenti religiosi e possesso illegale di apparecchi speciali - una penna dotata di videocamera", questa la dichiarazione che ha accompagnato il verdetto.

"Posso anche essere un idiota, ma non sono assolutamente un estremista", ha dichiarato Sokolovsky ai microfoni di un sito russo il mese scorso. "Tanto tempo fa la gente veniva incarcerata per tempi molto più lunghi, non tre anni e mezzo ma intere decadi, solo per aver scherzato sul comunismo e Stalin. Ora viene fuori che vogliono mettermi in carcere per tre anni e mezzo perché avrei insultato in modo osceno l'ortodossia. Per me si tratta di una condotta selvaggia e barbara, non capisco come tutto ciò sia possibile. Anzi, come non detto: da quanto ho visto, è possibile eccome."

Arrestato lo scorso settembre e condotto in un centro detentivo a ottobre per aver violato i termini pubblicando un nuovo video online, Sokolovsky ha sempre negato di aver utilizzato una penna con una videocamera, cosa che la sentenza non chiarisce. Allo stesso modo, bisognerà capire se la sospensione della pena si tradurrà o meno nel trasferimento del ragazzo in una vera prigione.