A undici anni dall'uscita su PlayStation 2 siamo tornati nel mondo di Ivalice per recensire Final Fantasy XII: The Zodiac Age, la versione rimasterizzata dell'ultimo e controverso capitolo della saga uscito sulla console Sony. Il gioco è ambientato nel mondo di Ivalice, una terra in tumulto dopo che l'impero di Archadia ha invaso e conquistato il regno di Dalmasca. La storia segue così le vicende di un orfano di nome Vaan e dei suoi compagni, attraverso un'avventura complessa e interessante. Il sistema di gioco abbandona la telecamera "fissa" e i combattimenti a turni casuali tipici della serie, per passare a meccaniche molto simili a quelle di un MMORPG. Il giocatore può infatti esplorare liberamente le macro-aree in cui si suddivide ogni ambientazione, con i nemici chiaramente visibili sullo schermo e quindi evitabili. Anche il sistema di combattimento è rinnovato e sfrutta il cosiddetto Active Dimension Battle e i cosiddetti Gambit. Proprio la gestione dei Gambit è uno degli aspetti più importanti del gioco.
Tra le novità di Final Fantasy XII: The Zodiac Age, basato sull'edizione International Zodiac Job System mai uscita dal Giappone, spiccano delle nuove scacchiere zodiacali, utili a bilanciare ulteriormente l'esperienza di gioco. È poi stata aggiunta la possibilità di spostarsi rapidamente all'interno degli scenari, anche durante i combattimenti. Inoltre sono ora presenti il supporto per i trofei, nuove funzionalità di condivisione e un sistema di autosalvataggio, mentre i tempi di caricamento sono stati notevolmente ridotti. A impreziosire ulteriormente l'offerta c'è infine una nuova modalità Sfida, che permette di affrontare fino a cento scontri in successione per mettere alla prova le proprie abilità. Il lavoro di rimasterizzazione ha migliorato anche il comparto tecnico, senza però riuscire a nascondere gli anni sulle spalle del gioco.
