Le microtransazioni sono sicuramente l'argomento caldo del momento, visto che si stanno diffondendo a macchia d'olio anche nei tripla A venduti a prezzo pieno. Chi le difende si appella al fatto che spesso sono facoltative, ossia danno solo un accesso più veloce a contenuti che si possono sbloccare anche giocando. Magari è vero, ma se il design di un videogioco risultasse modificato artificialmente per allungare i tempi di accumulo delle risorse in modo tale da invogliare a spendere soldi veri per fare prima? Questa ad esempio è l'accusa che sta piovendo sulle microtransazioni di La Terra di Mezzo: L'Ombra delle Guerra.
Il motivo? Secondo i più critici per vedere il finale reale bisogna passare decine di ore a fare grinding nell'ultimo capitolo (si parla di 40-50 ore di azioni ultra ripetitive) o usare la carta di credito e fare più velocemente. Alcuni dicono che senza quella parte il gioco si conclude in circa quindici ore. L'accusa è chiara: la sezione finale del gioco è stata volutamente dilatata all'inverosimile e resa noiosa così da spingere gli utenti a spendere altri soldi. Insomma, le microtransazioni saranno pure facoltative, ma il loro impatto sul design del gioco sarebbe chiaro, pesante e non è certo migliorativo.
Prima di lasciarvi vi ricordiamo che La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra è in uscita su PC, Xbox One e PlayStation 4.