Ormai le microtransazioni legate a casse con dentro bottino casuale stanno diventando una costante nei videogiochi, anche quelli tripla A pagati a prezzo pieno. Il meccanismo che le regola è noto in psicanalisi (semplifichiamo dicendo che sono assimilabili al gioco d'azzardo) ed è particolarmente insidioso, soprattutto per i soggetti più deboli. Polemiche a parte però, nulla si è mosso contro queste pratiche. Oggi fortunatamente c'è stata una duplice presa di posizione, che serve quantomeno a evidenziare che il problema esiste ed è sentito da una parte dell'opinione pubblica. Della decisione di Open Critic abbiamo già parlato, quindi non ci ritorneremo su.
Vogliamo invece segnalarvi un video del noto youtuber TotalBiscuit, The Cynical Brit, al secolo John Bain, in cui, dopo aver analizzato il problema, chiede esplicitamente all'ente di classificazione dei videogiochi americano, l'ESRB, di occuparsi della questione: "se includi queste meccaniche nei tuoi giochi e permetti alle persone di comprare questi pacchi casuali per soldi veri, coinvolgendole in quella che è essenzialmente una forma di gioco d'azzardo, il rating del tuo gioco dovrebbe essere almeno "Mature" (17+). Il fatto che Star Wars Battlefront II sarà classificato "Teen", nonostante abbia integrato un sistema da gioco d'azzardo mi manda ai pazzi."
La richiesta è chiara e non riguarda solo l'ESRB, ma coinvolge anche il legislatore (in questo caso il governo USA): ci vuole una legge per regolare la materia. Certo, va anche detto che sono anni che i vari free-to-play che affollano il mercato si appoggiano su sistemi psicologici assimilabili al gioco d'azzardo e nessuno ha mai detto nulla (non tutti, chiariamo). In Italia abbiamo avuto anche dei noti youtuber che hanno pubblicizzato pacchetti di carte casuali per giochi diffusi soprattutto tra i più piccoli che non hanno causato alcuno scandalo, nonostante il principio sia esattamente lo stesso. Vedremo come si evolverà la faccenda. Certo visti i soldi che girano intorno a questo tipo di microtransazioni, se aspettiamo che sia l'industria ad autoregolarsi stiamo freschi.