Il tema dei "giochi come servizio" sta tenendo banco già da tempo, specie dopo che compagnie come Microsoft, Electronic Arts e Square Enix hanno espresso la volontà di supportare il modello in modo sempre più trasversale.
Per contro Randy Pitchford, CEO di Gearbox Software, ha recentemente dichiarato di non voler promuovere questo tipo di filosofia nel proprio studio. Per spiegare il proprio punto di vista ha parlato di "giochi come hobby", asserendo che la relazione tra sviluppatore e giocatore dovrebbe essere simile a quella di un artista con il suo pubblico. Il concetto di gioco come servizio, al contrario, sarebbe un po' come il rapporto che si instaura tra un'azienda che produce tabacco e un consumatore che ne è dipendente.
"Almeno una decade fa, ho iniziato a dire che la relazione a cui dovremmo puntare è quella che si sviluppa tra un intrattenitore e il suo pubblico", spiega Pitchford. "Quello che dobbiamo evitare, nel nostro medium, è un tipo di relazione simile a quella che intercorre tra una compagnia del tabacco e un soggetto che ha sviluppato dipendenza".
"I giocatori non sono interessati nei servizi, siamo interessati al divertimento. Talvolta un servizio è un'impalcatura necessaria per certi tipi di gioco, ma non è l'obiettivo, è lo strumento. Qui in Gearbox parliamo di GaaH - "Games as a Hobby", l'etichetta che usiamo per trasmettere quest'idea".
Voi che ne pensate? Vi trovate d'accordo con le osservazioni di Pitchford? Fatecelo sapere nei commenti!