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C'è lo zampino di Disney dietro la rimozione delle micro-transazioni in Star Wars: Battlefront II?

Sembra che la drastica decisione di EA sia stata presa sotto "consiglio" di Disney

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   18/11/2017

Torniamo a parlare di quello che pare decisamente essere l'argomento di questi giorni, ovvero le ormai famose micro-transazioni di Star Wars: Battlefront II e la loro rimozione totale decisa da Electronic Arts ieri.

Ma è stata proprio EA a prendere questa decisione così drastica? Secondo alcune fonti, tra cui una di cui riporta il Wall Street Journal, la rimozione delle micro-transazioni sarebbe stata richiesta direttamente da Disney: il colosso del cinema non ha affatto gradito le critiche emerse sulla questione e dunque anche sul gioco, che si fregia del brand Star Wars, e la ricaduta di tale polemica sulla serie era un rischio che Disney non aveva alcuna intenzione di correre.

Secondo quanto riportato dalla testata in questione, il CEO Robert Iger avrebbe raccomandato a Jimmy Pitaro, capo della divisione consumer products and interactive media di Disney, di pressare Electronic Arts a trovare una soluzione totale e immediata al problema. Secondo VentureBeat, che conferma dunque questa versione, Pitaro avrebbe chiamato Andrew Wilson, CEO di EA, proprio durante le ore di caos derivate dal sollevarsi delle polemiche e dopo poco tempo sarebbe giunta la decisione di sospendere tutte le micro-transazioni dal gioco.

Pare dunque che la decisione sia stata presa quantomeno sotto una certa pressione da parte di Disney, se non addirittura ordinata dal colosso cinematografico. Ovviamente, EA non ha commentato la questione e difficilmente emergeranno comunicazioni ufficiali sull'argomento, intanto attendiamo di sapere se il sistema di acquisto dei cristalli in Star Wars: Battlefront II sia destinato a tornare o meno, in qualche forma.