In arrivo il 2 febbraio su PlayStation 4 e Xbox One, EA Sports UFC 2 includerà un sistema di microtransazioni che, stando alla denuncia di Astute Gaming, potrebbe trasformare l'online del gioco in un pay-to-win.
"Benché anche EA Sports UFC 2 includesse meccanismi simili, sembra davvero che il nuovo episodio raggiunga nuovi livelli di incoerenza quando si parla del comparto online", recita l'articolo. "EA Sports UFC 3 si fa promotore di una cultura dell'online competitivo incredibilmente controversa, in cui più un utente investe denaro e migliori saranno le sue performance."
"Certo, l'abilità individuale e una serie di barriere dovrebero impedire ai novizi di battere i veterani in una sequenza di match, tuttavia questo assunto va a farsi benedire dal momento in cui il gioco è talmente infarcito di microtransazioni che la stessa esperienza di base ne viene influenzata. Gli attacchi fondamentali, le prese e le sottomissioni possono infatti essere migliorate tramite l'acquisto di booster rari che si trovano all'interno di casse premio."
"Ogni singola tecnica, abilità, combattente e statistica viene interamente acquisita e migliorata tramite il sistema delle casse premio. Un utente alle prime armi, che ha appena completato il tutorial, può spendere mille dollari in microtransazioni e ottenere così i booster più rari per poi cimentarsi immediatamente con l'online competitivo potendo contare su di un personaggio che dispone di una barra della salute sconfinata, una resistenza aumentata e colpi molto più efficaci rispetto a quelli del giocatore medio che ha pagato solo i sessanta dollari del gioco."
Il quadro dipinto da Astute Gaming è insomma abbastanza preoccupante e bisognerà capire in che modo (e se) il publisher deciderà di modificare il sistema delle microtransazioni e delle casse premio, specie dopo quanto accaduto con Star Wars: Battlefront II. Rimaniamo naturalmente a disposizione di chi vorrà fornire una visione diversa dell'online di EA Sports UFC 3.