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2K ha rimosso alcuni oggetti dallo store di NBA 2K18, senza però rimborsare chi li ha acquistati

Gli oggetti rimossi avrebbero violato dei copyright

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   05/12/2017

Videogiochi: da medium che provava a sfidare cinema e letteratura, artisticamente parlando, a ricettacolo di tanti Barbie Crea la Moda maybe in cui si parla solo di soldi spesi in costumini e magliettine. Viene da rimpiangere la guerra delle risoluzioni (si scherza eh, lo sappiamo che ogni tanto si parla anche delle profondissime casse premio).

Ovviamente le polemiche riguardanti le nuove forme di monetizzazione non mancano, con alcune problematiche che non sono state ancora mai affrontate. Ad esempio: se consento agli utenti di realizzare e mettere in vendita oggetti personalizzati, ma poi si scopre che alcuni hanno violato dei copyright e sono costretto a rimuoverli dal gioco, come mi devo comportare con chi ci ha speso sopra dei soldi?

È quello che sta accadendo in NBA 2K18 in cui alcuni utenti hanno acquistato degli oggetti virtuali personalizzati ispirati a dei marchi reali. Quando però 2K è stata costretta a rimuoverli, non ha voluto rimborsare completamente gli acquirenti, facendo invece proposte forfettarie al ribasso; acquirenti che ovviamente si sono sentiti defraudati dei loro soldi e offesi dalla proposta, come raccontato da un certo Sickness702 su NeoGAF, che sta cercando di far emergere la questione, facendoci porre anche un'altra domanda: ma di chi sono gli oggetti che acquistiamo con le microtransazioni?

Se acquistiamo una maglietta falsa da una bancarella, nessuno ce la verrà a strappare di dosso. Nei mondi virtuali, invece, pare che ciò che teoricamente è nostro possa esserci tolto senza nemmeno darci un minimo preavviso. Che tutele si hanno in casi simili?