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Altro che falso problema: Tencent ha chiesto l'aiuto della polizia cinese per arrestare gli autori dei cheat di Playerunknown's Battlegrounds

Playerunknown's Battlegrounds ha un grosso problema di cheater

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   17/01/2018

Negare un problema non aiuta a risolverlo e, come ormai è evidente, fortunatamente anche a molti videogiocatori, il colosso dei battle royale, Playerunknown's Battlegrounds, ha un immenso problema di cheater. Il fenomeno ha raggiunto dimensioni tali, particolarmente in Cina, che, come riporta Bloomberg, il publisher locale, Tencent, ha chiesto la collaborazione della polizia cinese per scovare e far arrestare gli autori dei cheat.

Finora gli arrestati sono stati centoventi, legati a trenta cheat differenti. Stando alla legge cinese, se ritenuti colpevoli, potranno subire pene fino a cinque anni e più di carcere.

Quando scriviamo che la maggior parte dei cheater provengono dalla Cina non lo facciamo per razzismo. Il dato è talmente noto ed evidente che lo stesso Brendan Greene, il creative director del gioco, nonché capo di PUBG Corporation, lo ha confermato a Kotaku.