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I rivenditori hanno ragione ad arrabbiarsi con Microsoft per la svolta di Xbox Game Pass?

Le strategie di Microsoft non sono state finora amichevoli nei confronti dei retailer, anzi

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   25/01/2018

Un importante rivenditore austriaco ha deciso di non vendere più Xbox per protesta contro l'Xbox Game Pass, il servizio di Microsoft che negli ultimi giorni è stato potenziato in maniera considerevole, visto che includerà fin dal day one tutti i titoli first party, peraltro con supporto per la funzionalità cross-platform su PC e Xbox One.

Le ragioni del retailer in questione sono assolutamente comprensibili, perché di fatto la mossa della casa di Redmond non è che un ulteriore chiodo sulla bara del formato fisico. E cerchiamo di capirci: i clamorosi sconti che Sony porta avanti ormai da un po' di tempo su PlayStation Store fanno esattamente la stessa cosa, sebbene da un'angolazione differente.

I rivenditori hanno ragione ad arrabbiarsi con Microsoft per la svolta di Xbox Game Pass?

Era stato lo spauracchio di inizio generazione, quello delle console "digital only", addirittura prive di lettore ottico e destinate a ricevere i propri contenuti unicamente in formato digitale. Una strategia che potrebbe forse risolvere l'annoso problema dei costi produttivi, eliminando dall'equazione i distributori e i rivenditori per lasciare interamente i ricavi della vendita in mano a publisher e sviluppatori.

Non c'è dubbio che il futuro vada in quella direzione, come dimostra quanto già accaduto ad altri media: musica, film, libri. Ci vorranno ancora alcuni anni, più che altro per una mera questione di digital divide e di connessioni che impiegano giornate intere a tirare giù di quaranta, cinquanta gigabyte necessari per l'installazione di un videogame tripla A di medie dimensioni.

Il punto è che Microsoft nel rapporto con i retailer aveva già tanto da farsi perdonare. Xbox One era partita con un bundle contenente Kinect, lo stesso bundle che proprio i rivenditori hanno dovuto svendere quando si è deciso di abbandonare la periferica, praticamente dalla sera alla mattina. Quella verso Xbox One S è stata una transizione certamente più dolce, ma in una situazione di dominio da parte di PlayStation 4 sono stati proprio i retailer a resistere alla tentazione di eliminare del tutto Xbox dai propri cataloghi, specie nei paesi in cui il divario fra le due console era molto ampio.

Quest'ultima mossa, certamente vantaggiosa per gli utenti, chiarisce molto bene come l'attuale realtà del mercato videoludico sia destinata a cambiare, lasciando ben poco spazio ai rivenditori. Considerate le politiche che sia Microsoft che Sony stanno portando avanti sul fronte della diffusione del formato digitale, sarebbe però il caso di smetterla con le ipocrisie, ammettere che questa sarà l'ultima generazione a utilizzare ancora supporti fisici e che in un futuro non troppo lontano le due aziende cominceranno probabilmente a vendere da sé anche il proprio hardware.