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Stupiti che già ci siano in giro i kit di sviluppo di PlayStation 5? Sappiate allora che probabilmente ci sono già diversi giochi in produzione per la nuova console

I tempi richiesti per sviluppare un videogioco ormai richiedono di lavorare con un grosso anticipo

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   07/03/2018

Oggi è uscita un'indiscrezione secondo cui alcuni sviluppatori avrebbero già messo le mani sui kit di sviluppo di PlayStation 5, ovviamente forniti da Sony. A diffonderla è stato l'insider Marcus Sellars, che alcuni considerano una fonte attendibile, altri meno. Fortunatamente l'attendibilità di Sellars conta poco in questo caso. A confermarci che alcuni sviluppatori siano già in possesso dei devkit di PlayStation 5 è una pura questione di tempistiche, legate alle esigenze di sviluppo. Si parla infatti di un lancio della console nel 2019/2020, informazione verosimile dato che PlayStation 4 è stata lanciata a fine 2013. Ora, poniamo pure il caso che la nuova console venga presentata all'E3 2020 e arrivi sul mercato a fine 2020, Sony avrebbe circa due anni e mezzo per completarla e dotarla di una line-up di lancio degna di questo nome, che comprenda quantomeno i brand più importanti del mercato; quelli che vendono ogni anno n milioni di copie.

Prendiamo ora a riferimento i cicli di sviluppo del franchise più noto, quello Call of Duty: si parla di tre anni di lavorazione per ogni episodio. Usiamo questo dato, conosciuto da tutti, come metro per capire con che anticipo una software house debba poter lavorare su del nuovo hardware per lanciarci un gioco. Ovviamente i primi titoli third party che usciranno su PlayStation 5 saranno cross-gen, quindi non saranno sviluppati esclusivamente per la nuova console. Comunque sia, siccome parliamo di nuovo hardware, per realizzare e ottimizzare un port occorre del tempo, sia per studiarlo, sia per produrre risorse adeguate a non tradire le aspettative. A questo punto diventa facile affermare che fornire agli studi più grandi devkit o informazioni con tre anni di anticipo non è solo ragionevole, ma quasi necessario se si vuole ottenere un supporto tale da rendere appetibile la macchina sin dal momento della presentazione. Insomma, vuoi il Call of Duty del 2020 al lancio di PlayStation 5? Bene, bisogna iniziare a lavorarci adesso, non nel 2019. Se dovessimo fare un elenco di publisher già al lavoro su PlayStation 5, non esiteremmo a nominare Electronic Arts, Activision, Take Two, Epic Games (anche solo per aggiornare Unreal Engine 4 con il supporto alla nuova console... o magari per Unreal Engine 5), Square Enix, Capcom e pochi altri. Chiariamo: sono soltanto delle nostre supposizioni, che ovviamente non saranno mai confermate, ma in questo caso siamo abbastanza sicuri di quello che andiamo affermando.

Parlando di studi first party l'intera faccenda diventa ancora più scontata: se Sony, o un qualsiasi produttore hardware, vuole lanciare dei giochi esclusivi insieme alla sua nuova macchina (e nei mesi subito successivi), deve dare a chi li realizza il giusto tempo per svilupparli. Facile quindi ipotizzare che studi come Sony Santa Monica, Naughty Dog, Guerrilla, Supermassive, Quantic Dream e tutti gli altri che gravitano intorno al mondo PlayStation, siano non solo in possesso dei devkit di PlayStation 5, ma che già siano al lavoro su dei titoli per essa. Insomma, Sellars non ci ha svelato il segreto dell'acqua calda bevuta da Pulcinella che gioca a carte con capitan Ovvio, ma poco ci manca.