Due punti di vista contrastanti emergono dalla presentazione delle tecnologie 3D avvenuta durante il CES di Las Vegas.
Da una parte Sony, da produttrice stessa di tali tecnologie, dimostra di essere entusiasta dei risultati raggiunti e delle possibili integrazioni con i videogiochi, dall'altra il gruppo di analisi di mercato Forrester Research ha valutato più cinicamente il panorama come "prevalentemente hype" per il momento. John Koller, capo del settore marketing di Sony, sostiene che la tecnologia 3D è in grado di immergere totalmente il giocatore nei videogiochi, trattandosi addirittura del "sacro Graal" videoludico, che dona la possibilità di "sentirsi dentro al gioco con il 3D", una cosa "fantastica". Inoltre, l'integrazione con PlayStation 3 secondo Koller sarà "semplice come un aggiornamento firmware", che peraltro arriverà per "la fine dell'anno".
Dall'altra parte c'è invece James McQuivey, analista e vice presidente della compagnia Forrester Research, secondo il quale tutto il rumore fatto per il 3D al momento è soprattutto "hype", visto che si tratta di una tecnologia che impiegherà diversi anni ad affermarsi. "Se ci sono voluti 10 anni a far espandere l'HD, per il 3D ci vorrà lo stesso tempo", ha riferito McQuivey su paidContent.org. Oltre al semplice acquisto di una TV capace di rendere il 3D, il problema sono le infrstrutture richieste per creare contenuti tridimensionali per quanto riguarda televisione e cinema, se a questo si aggiunge il clima generale di recessione economica, è chiaro come un salto tecnologico del genere richieda anni per compiersi. Tuttavia, secondo McQuivey i videogiochi potrebbero rappresentare una situazione diversa: il giocatore è più propenso ad investire in nuove tecnologie e i videogiochi stessi rappresentano un medium maggiormente ricettivo e disponibile a supportare un tale passo generazionale.