Uno non se ne può stare tranquillo a coltivare il suo orticello virtuale che ecco subito il marketing e i tentacoli del capitalismo lo raggiungono nella fattoria digitale.
Secondo un articolo del Wall Street Journal, Farmville e diverse altre applicazioni direttamente collegate a Facebook, praticamente tutte quelle che occupano le prime dieci posizioni tra i giochi e i passatempi più scaricati e utilizzati all'interno del social network, inviano informazioni privati a terzi.
Sarebbero "almeno 25" compagnie specializzate in raccolta dati e pubblicità i destinatari delle informazioni raccolte dai giochi in questione, che addirittura in certi casi raccoglierebbero dati anche dai conoscenti inseriti nei contatti dei giocatori. Gli accusati si difendono sostenendo che i giochi diffondono solo il codice numerico relativo agli utenti, e non le informazioni, ma queste sono criptate all'interno di tale codice e potrebbero essere facilmente tradotte con un po' di decrittazione. Al momento, un portavoce di Farmville ha affermato che Zynga sta attualmente indagando sulla faccenda.