Nel corso di un'intervista rilasciata a EDGE, il creative director di Dark Souls, Hidetaka Miyazaki, ha toccato diversi argomenti riguardanti l'ottimo action RPG "hardcore". "Ci sono diversi aspetti della produzione di Dark Souls che sono stati resi più semplici grazie al lavoro svolto con Demon's Souls, ma al tempo stesso c'erano molti elementi che rischiavano di farci fare qualche passo indietro", ha detto Miyazaki riferendosi alla relazione fra i due titoli in termini di sviluppo.
"Demon's Souls era diviso in cinque sezioni, cosa che ci ha permesso di dividere tutto in cinque parti. Stavolta, invece, abbiamo considerato di collegare tutto insieme e lasciarci alle spalle quella sensazione di 'disconnessione', abbiamo provato a trarre vantaggio dalla continuità consentendo ai giocatori di notare le differenze mentre viaggiavano da una zona all'altra", ha aggiunto il creative director.
Parlando del grado di difficoltà di Dark Souls e delle accuse mosse da alcune testate, che parlavano addirittura di crudeltà e sadismo nei confronti dei giocatori, Miyazaki ha detto che, al contrario, si dovrebbe parlare di masochismo. "Ho creato Dark Souls pensando al tipo di gioco che mi piacerebbe. Volevo che qualcuno tirasse fuori un titolo davvero duro e difficile, e alla fine ho dovuto pensarci da me."
In riferimento ai problemi tecnici, nella fattispecie i cali di frame rate che è possibile osservare all'interno di alcuni scenari, il creative director ha aggiunto: "Ci sono state delle difficoltà tecniche, sì. Non penso che vada bene avere di questi problemi, ma bisogna anche considerare che si tratta di un gioco di dimensioni notevoli, anche in termini di budget e aspettative."
Per quanto riguarda, infine, la possibilità di realizzare un sequel, Miyazaki ha detto di non sapere se From Software avrà la possibilità di farlo. "Siamo fiduciosi di poter rimediare ai nostri errori e creare un Dark world ancora migliore, ma non sappiamo se i giocatori perdoneranno le nostre mancanze, dunque non saprei darvi una risposta precisa."
L'intervista completa può essere letta cliccando sul link in calce.
Fonte: EDGE