La Russia di Putin ha appena bandito Akira, il film capolavoro tratto dal manga del maestro Katsuhiro Ōtomo, accusandolo di provocare danni alle menti dei bambini. Considerate che stiamo parlando di un film del 1988, quindi con più di trent'anni sulle spalle, oltretutto considerato uno dei migliori anime mai realizzati, fonte d'ispirazione per innumerevole altri autori.
Le motivazioni ufficiali del bando di Akira sono quelle già esposte: "Rischia di danneggiare la salute e lo sviluppo mentale dei bambini." Oltre ad Akira, l'accetta Russa è caduta anche su Elven Song (dovrebbe essere Elfen Lied), Tokyo Ghoul e Death Note.
Che dire? È sempre spiacevole sentir parlare di censura, soprattutto per dei classici come Akira, che dovrebbero essere dati per assodati da tutti, e soprattutto in paesi come la Russia, che avrebbero proprio bisogno di una maggiore apertura al resto del mondo. Che poi va detto che Akira non è mai stato un film indirizzato ai minori o ai bambini e immaginiamo che dopo così tanti anni dal lancio sia visto più da ultra appassionati che dal pubblico di massa. Quindi la censura è anche inutile, se non proprio controproducente.