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Apple e sideloading: l'azienda potrebbe aprire le porte alle app di terze parti nel 2024

L'aggiornamento beta iOS 17.2 lascia intravedere la possibilità di arrivo del sideloading su dispositivi Apple, sebbene la funzionalità sia ben controllata.

Apple e sideloading: l'azienda potrebbe aprire le porte alle app di terze parti nel 2024
NOTIZIA di Luigi Cianciulli   —   13/11/2023

L'ecosistema Android ha storicamente offerto la possibilità di installare applicazioni provenienti da fonti esterne ai suoi store digitali.

Al contrario, Apple ha sempre adottato una posizione cauta riguardo la pratica del sideloading, citando preoccupazioni legate alla sicurezza del sistema.
Tuttavia, nuove direttive regolamentari sembrano suggerire un possibile cambio di rotta per il colosso di Cupertino.

Secondo quanto riportato da fonti come 9to5Mac, all'interno del codice della beta iOS 17.2 è emerso un nuovo framework pubblico denominato "Distribuzione gestita delle app" che sembra destinato ad aprire le porte al download da fonti esterne, diverse dal negozio ufficiale App Store.

A partire dal primo semestre del 2024, i possessori europei di iPhone potrebbero godere della possibilità di scaricare e installare applicazioni al di fuori dall'App Store.

Passo in avanti ma con cautela

Tim Cook, l'uomo alla guida di Apple dal 2011
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Questo significativo passo sarebbe una risposta diretta al Digital Markets Act, un insieme di regolamentazioni antitrust dirette alle grandi aziende nel settore tecnologico.

Risulta rilevante il precedente rapporto di Mark Gurman che delineava l'ipotesi di Apple di valutare l'installazione di applicazioni di terze parti solo in seguito alla verifica di specifici requisiti di sicurezza.

Storicamente, Apple ha mostrato una certa resistenza nei confronti del concetto di "sideloading" su iPhone e iPad, ma secondo Gurman, è nei piani l'implementazione di un "sistema altamente controllato" che permetterà agli utenti dell'Unione Europea di installare app provenienti da store di terze parti.

Questa metodologia riflette un modello simile al "Gatekeeper" già presente in macOS, garantendo un livello superiore di controllo quando si maneggiano applicazioni provenienti al di fuori del Mac App Store.

L'apertura alle terze parti potrebbe giovare agli sviluppatori, fornendo la possibilità di eludere la commissione del 30% addebitata da Apple sugli acquisti effettuati tramite i suoi canali ufficiali, anche se la maggiore libertà da parte degli utenti potrebbe anche comportare rischi per la sicurezza.

Al vaglio dell'Europa

L'azienda Californiana si è recentemente scontrata con le normative europee dell'antitrust
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La trasformazione in corso riflette la risposta alle nuove direttive in Europa, le quali richiedono alle grandi compagnie come Apple di essere più inclusive verso gli sviluppatori esterni e di consentire ai consumatori maggiori alternative nel download delle applicazioni.

L'azienda col simbolo della mela morsicata persiste nelle preoccupazioni riguardanti i potenziali rischi derivanti dal sideloading, come la diffusione di virus o la minaccia di spionaggio.
Secondo Apple dunque, la partita sarebbe ancora in corso: tuttavia, facendo opposizione e astenendosi dal conformarsi alle direttive, potrebbe affrontare sanzioni fino al 10% dei profitti globali, con la minaccia di un aumento fino al 20% in caso di recidiva.

Storicamente, il mondo iPhone è sempre rimasto "chiuso"; questa modifica sarebbe significativa in quanto permetterebbe alle app di terze parti di installare altre app su iPhone, aprendo la strada a numerosi store autonomi creati da sviluppatori esterni.

Ci aspettiamo un rapido sviluppo della questione nei prossimi mesi.