In seguito all'evento di presentazione che si è tenuto nella giornata di mercoledì 1° maggio, Gearbox Software ha fornito una ricca varietà di dettagli su Borderlands 3.
Gli sviluppatori hanno parlato dell'assenza delle casse premio e della durata del gioco, precisando che ulteriori dettagli sull'endgame saranno rivelati in prossimità dell'E3 2019. Nel frattempo il lead enemy designer Josh Jeffcoat ha svelato a GamesIndustry che in questa nuova avventura verrà riposta molta più attenzione sulle caratteristiche e la quantità di boss.
"Abbiamo progettato ecosistemi e nemici completamente diversi per ogni singolo pianeta. Volevamo realizzare qualcosa di nuovo, non potevano semplicemente limitarci ad aggiungere qualcosa", spiega Jeffcoat. "Cercare di raggiungere l'obiettivo e costruire tutto in tempo è stato un incredibile ostacolo da superare".
"Il numero di boss presenti nel gioco e quei momenti davvero sopra le righe sono più frequenti rispetto a qualsiasi altro capitolo di Borderlands. Sono un numero assurdo. I contenuti erano così ricchi che il mio dipartimento ne ha costruito uno nuovo di zecca solo per i boss. Il mio amico Matt Cox gestisce la squadra dei boss; è così che abbiamo risolto il problema: abbiamo più persone che si occupano di questi materiali".
Il producer Chris Brock ha aggiunto che la nuova impostazione di Borderlands 3 ha richiesto a Gearbox di modificare i propri metodi di sviluppo.
"Abbiamo fatto tre giochi ambientati su Pandora. Volevamo fare cose nuove e spingerle in una direzione diversa dal punto di vista ambientale. Ciò significava dover andare su nuovi pianeti. Da qui è nata la necessità di creare più disegni, più flora e fauna e più narrazione ambientale. Non può essere tutta roba di Pandora, non avrebbe senso. Impostare tutti questi mondi è stata probabilmente la sfida più grande".
Vi ricordiamo che Borderlands 3 uscirà il 13 settembre su PC (in esclusiva temporale su Epic Games Store), PlayStation 4 e Xbox One. Per saperne di più sul gioco vi suggeriamo di leggere il nostro provato, a cura di Emanuele Gregori.