Call of Duty resterà disponibile su PlayStation e Sony sta usando argomentazioni in cattiva fede al solo scopo di manipolare l'antitrust: è questa l'accusa mossa dal giornalista Jez Corden nel corso di un lungo e dettagliato editoriale.
A poche ore dalle novità dell'evento Call of Duty Next, che ha ribadito la centralità del celebre sparatutto all'interno del mercato videoludico, Corden ha ragionato sulla strategia della casa giapponese tesa a bloccare l'acquisizione di Activision Blizzard.
"La tattica di Sony ruota da tempo attorno all'idea di eliminare Xbox, ma negli ultimi anni l'azienda ha spinto ulteriormente in tale direzione, mettendo in campo strategie più o meno subdole al fine di offuscare la piattaforma Microsoft e sollevare dubbi sul suo operato", ha scritto Corden.
"Giochi come Final Fantasy 7 Remake sono stati catalogati come esclusive temporali ai tempi dell'annuncio, ma il loro arrivo su Xbox rimane tuttora bloccato, a discapito degli utenti che lo hanno atteso finora."
"Altri giochi, come l'imminente Hogwarts Legacy, vanteranno contenuti esclusivi per PlayStation e tutti ricordiamo la ben nota situazione di Destiny, che aveva intere missioni escluse dalla versione Xbox, diminuendone il valore."
"Sony inoltre ha monopolizzato l'intero genere dei picchiaduro con accordi di esclusività legati a Street Fighter V, limitando al contempo il cross-play per i titoli di cui non aveva l'esclusiva. In che modo queste pratiche sono positive per l'industria, esattamente?"
"Certo, si tratta di affari e anche Microsoft ha fatto qualcosa di simile in passato, specie durante l'epoca di Xbox 360. Le proteste sui media per l'accordo di esclusiva di Rise of the Tomb Raider sono state veementi e non è un caso che da allora Microsoft abbia quasi del tutto messo da parte questo tipo di operazioni a vantaggio di PlayStation. Ma è proprio qui che emerge la verità sui timori di Sony in relazione a Call of Duty."
"Sony non ha paura di perdere Call of Duty, né di restare senza alcuni contenuti del gioco. Ciò che temono è che gli utenti possano percepire il valore di Xbox Game Pass, temono di perdere la capacità di dettare le regole del mercato dei videogiochi."
Quindi Corden ha fatto l'esempio del cross-play. "Nintendo non blocca il cross-play, né lo fanno Steam o Xbox: soltanto Sony blocca tale funzionalità, e lo fa allo scopo di rendere più difficile per gli utenti scegliere qualsiasi piattaforma che non sia la più diffusa. E in effetti limitare la scelta dei consumatori è ciò che l'antitrust dovrebbe impedire."
"La dura verità è l'acquisizione di Activision Blizzard non è qualcosa di positivo soltanto per Xbox, anzi è l'opposto di ciò che sostiene Sony: l'accordo avrà benefici per tutti gli utenti e per l'industria nel suo insieme."