Activision ha inflitto il ban ad altri 20.000 cheater di Call of Duty: Warzone in concomitanza con l'inizio della Stagione 6, partita ieri 29 settembre.
Gli sviluppatori di Call of Duty: Warzone avevano promesso nuove ondate di ban e hanno mantenuto la parola, prendendo di mira in particolare gli utilizzatori del software EngineOwning.
Per chi non lo conoscesse, si tratta di un programma che consente di ottenere vantaggi indebiti con una serie di giochi competitivi online, fra cui anche Call of Duty: Warzone, e che finora poteva vantarsi di non essere rilevabile.
Activision continua dunque a portare avanti una politica di tolleranza zero nei confronti dei cheater, nel tentativo di mantenere i server del suo battle royale più puliti possibile.
A ben vedere l'abbondanza di cheater rappresenta sicuramente uno dei motivi principali per cui determinati titoli alla lunga vengono abbandonati dagli utenti, che si ritrovano a non poter competere ad armi pari con i loro avversari.