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Con l’ossessione per i live service Sony ha bruciato la generazione PS5?

Le ultime notizie dal mondo PlayStation sono preoccupanti per diversi motivi, primo tra tutti il rischio che Sony abbia bruciato la generazione PS5.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   22/01/2025
Kratos in God of War Ragnarok

In questo momento, PlayStation è sicuramente leader del mercato console, tra Xbox che sta provando da anni a uscire dalla console war lanciandosi nel multipiattaforma e Nintendo che deve gestire un complicato cambio di generazione. Eppure guardando in casa Sony l'aria che tira non è proprio delle migliori, considerando che la strategia incentrata sui live service si è rivelata un fallimento quasi completo, Helldivers 2 a parte.

Generazione persa?

In realtà è abbastanza comprensibile come mai i dirigenti della compagnia, l'ex presidente Jim Ryan in testa, abbiano deciso di provarci con tale forza. Semplicemente, i giochi che incassano di più sono tutti live service(Minecraft, Fortnite, Roblox e così via). Il mercato ormai è in mano a una manciata di giochi che producono la maggior parte dei ricavi. Il settore tradizionale è in crisi per i motivi che tutti conosciamo (costi e tempi di sviluppo che hanno superato il livello di guardia, su tutti). Molti progetti sono naufragati creando dei buchi di bilancio enormi. Studi chiusi e sviluppatori licenziati fanno ormai parte delle cronache quotidiane dell'industria.

Demon's Souls remake è l'ultimo gioco di Bluepoint della generazione PS5?
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Non che in ambito live service vada troppo meglio, in realtà, considerando l'altissimo numero di progetti falliti, ma è comunque lì che vanno i finanziamenti più grossi, vista la diffusione del modello e le prospettive nel caso in cui si riesca ad avere successo. non per niente tantissimi sviluppatori sono impegnati su dei live service, nonostante tutto.

Ecco, i 12 live service di Sony, i cui sopravvissuti si contano sulle dita di una mano, nascono proprio da questa situazione, in cui non sembra esserci altra via di fuga. Non è solo avidità, che comunque gioca la sua parte, ma è anche un provare a tirare le somme di un mercato sempre più frantumato e illegibile.

L'idea però è che in questo modo Sony abbia bruciato la generazione PS5, considerando che molti dei team di sviluppo che si sono visti cancellare dei giochi in avanzato stato di sviluppo, come Bend Studio e Bluepoint, non avranno tempo per realizzare dei nuovi titoli prima del prossimo cambio generazionale. Altri, come Naughty Dog e Insomniac, proporranno sicuramente altro, perché al loro interno hanno più team e possono sviluppare dei progetti paralleli, ma lanceranno comunque meno titoli di quanti ne avrebbero lanciati in condizioni normali.

Con questo non voglio dire che mancheranno i giochi, considerando le molte uscite prodotte da terze parti (solo questo febbraio è pieno di cose da giocare), ma vedere i PlayStation Studios così sotto sfruttati e non messi nelle condizioni di incidere come potrebbero sulla scena videoludica, fa sicuramente un'impressione negativa, come se ci trovassimo di fronte a un'occasione sprecata.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.