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Coronavirus: la rating board giapponese CERO riparte il 7 maggio dopo la pausa imposta ai lavori

L'ente di classificazione giapponese CERO riparte il 7 maggio dopo la pausa imposta ai lavori a causa del lockdown per contrastare il coronavirus, non dovrebbero esserci stati ritardi.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   04/05/2020

CERO, la rating board giapponese che si occupa di classificare i videogiochi sul mercato, riaprirà le operazioni il 7 maggio 2020, a un mese esatto di distanza dall'avvio della pausa forzata per limitare il contagio da coronavirus.

Come avevamo riportato il mese scorso, l'ente di classificazione giapponese CERO aveva deciso una sospensione di un mese dalle attività per venire incontro alle direttive sul distanziamento sociale in seguito al lockdown del Giappone per contrastare l'avanzata del coronavirus.

Stranamente, la rating board nipponica aveva specificato di non avere intenzione di spostare i lavori in smart working, almeno per quanto riguarda l'intera procedura di classificazione: team e publisher hanno potuto comunque avviare la certificazione attraverso una procedura online, ma sembra che la fase di testing e classificazione vera e propria non si sia potuta svolgere in remoto.

Questo ha fatto pensare a possibili ritardi che sarebbero potuti emergere per quanto riguarda i titoli giapponesi sul mercato, ma non è chiaro se questa sospensione abbia avuto effettivamente delle conseguenze in termini di date di uscita.

In ogni caso, la misura è praticamente acqua passata, a questo punto: da giovedì 7 maggio il CERO ricomincerà la sua normale attività e probabilmente cercherà anche di recuperare il tempo perduto, dunque è probabile che la manovra di distanziamento sia avvenuta senza particolari conseguenze, considerando anche la limitatezza forse anche eccessiva in termini di estensione temporale della disposizione emessa.

Come riferito da CERO in una nota ufficiale, per l'occasione la compagnia estenderà i protocolli di sicurezza per assicurare un ambiente di lavoro più salubre possibile, oltre a integrare nel prossimo futuro gli strumenti per garantire lo smart working da casa.

Cero