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Crash Team Racing e il business della nostalgia

L'imminente annuncio del remake di Crash Team Racing non è che l'ultima concessione a un vero e proprio business, quello della nostalgia, che viene ormai da tempo cavalcato con successo.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   05/12/2018

Crash Team Racing sta per tornare, oramai è praticamente certo: nel corso dei Game Awards 2018 Activision guadagnerà il palco per presentare un trailer del remake del racer arcade pubblicato originariamente nel 1999. Ciò significa, peraltro, che l'uscita del gioco nel 2019 coinciderà con il ventennale del titolo.

Nel corso del tempo si sono diffusi diversi rumor circa il possibile ritorno di Crash Team Racing, e in genere quando le voci tendono a moltiplicarsi significa che qualcosa bolle in pentola per davvero. L'invio di gadget tematici nelle varie redazioni specializzate non è stata che una conferma di ciò che accadrà.

Crash Team Racing e il business della nostalgia

Al di là del progetto in sé, che immaginiamo sarà in grado di consegnarci un racer visivamente spettacolare, fluido e di qualità, che non si limiti a riprodurre le meccaniche originali ma le renda più moderne, in linea con i migliori esponenti del genere (chi ha detto Mario Kart 8 Deluxe?), ci preme sottolineare come il probabilissimo annuncio riguardante Crash Team Racing non sarà che l'ennesimo passo compiuto in un territorio molto fertile.

Il business della nostalgia, come scriveva un paio d'anni fa Lorenzo Fantoni su queste pagine, fonda le proprie basi su di un concetto molto semplice e prende di mira gli attuali trentenni e quarantenni per trarre vantaggio dai loro ricordi, riproponendo prodotti che appartengono alla loro infanzia e che risultano dunque inevitabilmente affascinanti.

Crash Team Racing e il business della nostalgia

Alla fine dei conti parliamo di un'estensione del concetto di sequel, ma meno sofisticata: rispolverare un'esperienza già fatta e finita, limitandosi a rimodernarla, per quanto accuratamente, toglie a publisher e sviluppatori il peso di inventarsi qualcosa di nuovo, eliminando quasi del tutto il fattore rischio e costruendo successi praticamente già annunciati.

È accaduto con Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy, sta accadendo con Spyro: Reignited Trilogy e accadrà senz'altro con MediEvil. Un fenomeno consolidato, insomma, che ha mosso i primi passi nella concezione delle remaster e che fa il paio con il boom delle retroconsole, di cui l'ultima esponente è l'appena lanciata PlayStation Classic.

Si tratta di un fattore negativo? In realtà no, e basta guardare al mondo del cinema per capirlo: remake più o meno celebri esistono da una vita, alcuni sono addirittura più famosi degli originali e ciò non ha impedito ad autori di talento di proporre storie completamente inedite. Accade la stessa cosa nell'industria dei videogame, dunque possiamo vedere il business della nostalgia come un ulteriore tassello del puzzle, un fenomeno inevitabile ma da cui possono scaturire esperienze anche molto positive.

Per scoprire quale sarà la prossima, l'appuntamento è a domani notte, a partire dalle 00.00, con la maratona live di Multiplayer.it, composta da un ricco pre-show con tanti ospiti, seguito dal commento in diretta dei Game Awards 2018.