Secondo il noto giornalista Jason Schreier di Bloomberg, vari franchise di Activision Blizzard avrebbero dovuto avere degli adattamenti in serie TV attraverso Netflix, ma i progetti vennero poi cancellati in seguito alla causa legale intentata da Activision contro la compagnia di streaming video.
Si tratta di un altro retroscena svelato da Schreier nel suo nuovo libro "PLAY NICE: The Rise, Fall, and Future of Blizzard Entertainment", dove racconta vari eventi avvenuti nei 33 anni di storia di Blizzard, raccogliendo numerose testimonianze e ricostruzioni.
A quanto pare, tra le tante idee emerse all'interno della compagnia ma che non sono poi arrivate a compimento c'è anche l'adattamento trans-media di numerosi franchise videoludici, naufragato però a causa di conflitti emersi tra i diretti interessati.
Tutto finito con una causa legale
Non ci sono ancora i dettagli diffusi pubblicamente e per questi si dovrà attendere di vedere il libro, ma sembra che ci fossero piani per portare alcune delle maggiori serie Blizzard su Netflix.
In particolare, si parla di Diablo, Overwatch e StarCraft, che sarebbero dovuti diventare delle serie TV (animate o live action, non è chiaro al momento), ma con i progetti poi cancellati in seguito al conflitto legale emerso tra Activision e Netflix.
Quest'ultimo è emerso nel 2020, e ha visto Activision Blizzard accusare Netflix di "bracconaggio di dipendenti": in sostanza, la compagnia videoludica ha accusato quella di distribuzione e produzione video di attirare dipendenti in maniera irregolare, infrangendo eventuali accordi o contratti stipulati con questi.
L'inimicizia sorta in questa occasione avrebbe determinato la conclusione dei rapporti tra le due compagnia e l'interruzione di qualsiasi progetto legato ad eventuali adattamenti trans-media dei giochi in questione.